“Cercare di migliorare la collaborazione fra le navi che solcano il Mediterraneo”
Roma, 5 agosto 2011 – ”Non e’ possibile sapere quanti profughi sono morti nel Mediterraneo nel tentativo di raggiungere l’Europa da meta’ marzo, quando sono iniziati i combattimenti in Libia. Di sicuro pero’ sono almeno 1.500 i dispersi. Persone che si sono imbarcate e che non hanno piu’ dato notizie ai familiari”.
E’ Laura Boldrini, portavoce dell’Alto commissariato Onu per i rifugiati, a sottolinearlo in un’intervista al Corriere della Sera dopo l’ennesima tragedia del mare. A giudizio di Laura Boldrini si dovrebbe ”cercare di migliorare la collaborazione fra le navi che solcano il Mediterraneo”.
In secondo luogo – osserva – sarebbe raccomandabile soccorrere le ‘carrette del mare’ anche in mancanza di pericoli evidenti, come motori in avaria o falle nello scafo. Poi sarebbe necessario applicare i programmi di reinsediamento: i rifugiati dovrebbero avere la possibilita’ di essere trasferiti legalmente e senza rischi nei Paesi che offrono loro accoglienza”.