Bufera su una gag del conduttore di “Avanti un altro”. Gonzalez (Ako Ay Pilipino): "Colpite soprattuto le seconde generazioni". ll consigliere aggiunto Salvator scrive all’uffico Antidiscriminazioni Razziali
Roma – 15 novembre 2013 –Con una parrucca nera in testa e una pezza per spolverare sul cuore si mette sull’attenti al suono dell’inno nazionale delle Filippine. Poi si presenta in uno stentatissimo italiano: “Io pilippino, vengo da pilippine, faccio pulizia e faccio domande di economia domestica”.
Seguono quesiti al concorrente di turno sui tasti del forno a microonde, su come stirare le camicie, su quanto detersivo mettere in lavatrice o su come disporre le posate in tavola. Sempre con il più stereotipato degli accenti, con parole incomprensibili, tra le risate del pubblico. Qui il video.
È la gag proposta dal conduttore Paolo Bonolis nel suo programma Avanti un altro. Un insulto per la comunità filippina, che tra l’altro in questi giorni è in lutto per le vittime del tifone che ha devastato la madre patria. La protesta è montata su internet, attraverso i social network. Tanti i commenti infuriati dei lettori di Akoaypilipino.eu, il portale dei filippini in Italia.
"Bonolis ha fatto una scenetta terribile sul nostro inno, che consideriamo sacro, e ha riproposto i soliti stereotipi sui filippini che fanno solo le pulizie e non parlano l’italiano” dice Pia Eliza Gonzalez, caporedattrice di Ako Ay Pilipino. “I più arrabbiati – rivela – sono i giovani, le seconde generazioni, che tentano ogni giorno con fatica di scrollarsi di dosso questa rappresentazione. Quell’imitazione dà un’arma in più ai coetanei che li prendono in giro, a quelli che insultano i loro genitori”.
Sul caso è intervenuto anche Romulo Sabio Salvador, il consigliere aggiunto che rappresenta gli immigrati asiatici in Campidoglio e ha inviato una segnalazione all’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali e all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni. Ha scritto anche a Mediaset per chiedere alla produzione del programma di porgere le proprie scuse ai filippini.
“L’aspetto più offensivo – scrive Salvador – della caricatura risiede nell’utilizzo, durante l’introduzione del personaggio, della base musicale dell’Inno nazionale filippino ascoltato dal presentatore stringendo sul cuore uno straccio per spolverare. Questa parodia è ancor più deprecabile in quanto in onda in una fascia oraria che annovera tra gli spettatori anche adolescenti e bambini, contribuendo in questo modo a diffondere un messaggio diseducativo che si contrappone al principio di integrazione fra culture che dovrebbe, invece, essere incoraggiato in una società multietnica come la nostra”.
La gag di Bonolis, sottolinea poi il consigliere aggiunto, “ha particolarmente toccato la sensibilità della comunità Filippina che in questo momento delicato di lutto nazionale, a causa del tifone Haiyan, avrebbe bisogno di sostegno morale anziché di offese gratuite alla propria dignità”.
EP