L’Inps ha allargato la platea dei beneficiari del contributo per i nuovi nati. Continua però ad escludere, nonostante le sentenze dei tribunali, gli immigrati con un normale permesso per lavoro
Roma – 7 dicembre 2016 – Si allarga, ma di poco, la platea dei beneficiari del bonus bebè. L’Inps lo pagherà anche ai familiari extracomunitari di cittadini dell’Unione europea.
Il bonus consiste in un assegno da 80 o 160 euro (dipende dal reddito) al mese versato alle famiglie meno abbienti che hanno avuto o adottato un bambino. Finora, gli unici stranieri ammessi, sono stati i titolari di permesso Ue per soggiornanti di lungo periodo, la cosiddetta carta di soggiorno e quelli ai quali è stato riconosciuto lo status di status di rifugiato politico o la protezione sussidiaria.
Ora però, dopo un parere del ministero del Lavoro, l’Inps ha aperto anche ai cittadini stranieri titolari di una carta di soggiorno per familiare di cittadino dell’Unione europea. Il documento spetta a coniuge, figli e genitori a carico dei cittadini Ue che risiedono regolarmente in Italia, secondo gli articoli 10 e 17 del Dlgl. 30/2007.
In una circolare diffusa ieri, l’Inps spiega che sta adeguando il sistemi informatico per le domande, intanto i familiari stranieri di cittadini Ue potranno autocertificare la loro condizione indicando gli estremi della carta di soggiorno. Le domande presentate in passato e respinte secondo i vecchi criteri verranno riesaminate a richiesta degli interessati.
L’Inps continua invece ancora ad escludere tutti gli altri stranieri titolari di un permesso di soggiorno valido per lavorare, che secondo le normative europee andrebbero equiparati a italiani e comunitari nelle prestazioni sociali. Un principio condiviso già da diversi tribunali, ormai anche in secondo grado, che hanno costretto l’istituto a pagare il bonus bebè alle mamme e ai papà immigrati che avevano presentato ricorso.
Scarica la circolare dell’Inps
Stranieriinitalia.it
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