Nel 2013 ne sono stati rilasciati oltre due milioni, con un’impennata del 13,5%. Ma solo il 2% per motivi di lavoro
Roma – 5 giugno 2014 – Italia a porte aperte, ma solo per visite mordi e fuggi.
Secondo la nuova edizione dell’annuario statistico del Ministero degli Esteri, presentata ieri a Roma, nel 2013 si è registrato un boom di visti per l’Italia. Per la prima volta hanno superato quota 2 milioni (2.125.465), con una aumento del 13,5% rispetto all’anno precedente.
Con un visto emesso ogni 15 secondi, l’Italia si è piazzata al secondo posto fra i paesi Schenghen, alle spalle di Francia ma prima della Germania.“Numeri esaltanti, che hanno portato nelle casse del Tesoro circa 104 milioni di euro” ha sottolineato l’Ambasciatrice Cristina Ravaglia, Direttore Generale per gli Italiani all’estero e le politiche migratorie.
Nella distribuzione geografica, quasi il 50% dei visti è stato rilasciato in paesi europei non-Ue, il 28% in Asia, il 12% nella regione del Mediterraneo e Medio Oriente, il 4% in Africa e nelle Americhe. La Federazione Russa continua a detenere il primato per il numero di visti richiesti e rilasciati (770.605), seguita da Cina (346.739), Turchia (140.388) e India (80.759).
Se però si guarda ai motivi del rilascio dei visti, si scopre che non siamo di fronte a un’impennata dell’immigrazione, anzi. Il 78% è stato infatti concesso per turismo, il 9% per affari, il 4% per motivi familiari e il 2% per lavoro subordinato e per studio.
Il maggiore aumento, si legge nell’annuario è stato registrato nei visti Schenghen di corto soggiorno per turismo; in leggera diminuzione invece, rispetto al 2012, i visti d’affari e in contrazione più netta i visti rilasciati per lavoro subordinato, in ragione sia della congiuntura economica che di minori quote previste nei relativi Decreti flussi.
Sono aumentati anche i visti negati. “Nel 2013 – ha aggiunto Ravaglia – sono state respinte 79.888 richieste, +3,7 per cento sul 2012. Questo vuol dire che si fanno più controlli”.