Stefano Camilloni
(ANSA) – AOSTA, 16 GEN – Da immigrati a cittadini europei. Nell’ arco di una notte, i membri delle due comunità di Bulgari e Romeni hanno cambiato il loro status a seguito a dell’ entrata dei due paesi di provenienza nell’ Unione Europea avvenuta il primo gennaio. In Valle d’Aosta, in particolare, la novità ha riguardato una delle maggiori comunità di immigrati. I romeni sono infatti nella regione 620, di cui 358 donne. Più numerosi nella regione solo i cittadini marocchini (1686) e albanesi (652). Di tutt’ altre dimensioni la presenza bulgare nella regione che conta solo dieci presenze. Per i nuovi cittadini comunitari, prevalentemente impiegati nella regione in attività di assistenza agli anziani per le donne e nelle settore edilizio per gli uomini, si riducono notevolmente i vincoli riguardanti tra l’ altro il lavoro e la permanenza. Non valgono più infatti nei loro confronti le disposizioni sull’ ingresso e il soggiorno contenute nel Testo unico sull’ immigrazione, ma trovano applicazione le disposizioni del Testo unico in materia di circolazione e soggiorno dei cittadini degli Stati membri dell’ Ue. Per ciò che concerne l’ accesso al mercato del lavoro di Bulgari e Romeni non c’ è nessuna limitazione per il lavoro autonomo, fatte salve le regole previste per i lavoratori italiani e per il lavoro stagionale, nonché per i settori agricolo e turistico alberghiero, lavoro domestico e di assistenza alla persona, edilizia, metalmeccanico, dirigenziale e altamente qualificato". Inoltre le assunzioni che riguardano questi settori "dovranno rispettare gli adempimenti previsti dalla normativa vigente in materia di lavoro effettuando le comunicazioni ai Centri per l’Impiego e ai competenti Enti previdenziali ed assistenziali". L’ assunzione dei lavoratori romeni e bulgari nei restanti settori produttivi è invece regolata da una procedura semplificata. Per i ricongiungimenti familiari, inoltre, non è più necessario il nulla osta. (ANSA). 2007-01-16 01:43
(16 gennaio 2007)
