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Calabria. Sindacati chiedono incontro urgente per combattere caporalato e sfruttamento in agricoltura

Roma, 24 giugno 2024 – Le organizzazioni sindacali regionali di categoria hanno inviato il 19 giugno una comunicazione al dirigente generale del Dipartimento Agricoltura, Giuseppe Iiritano, e, per conoscenza, all’assessore regionale Gianluca Gallo. Nella missiva, si richiede la convocazione di un incontro urgente per affrontare le problematiche legate al caporalato, allo sfruttamento e al lavoro irregolare nel settore agricolo calabrese.

I segretari generali regionali Michele Sapia (Fai Cisl), Caterina Vaiti (Flai Cgil) e Pasquale Barbalaco (Uila Uil) sottolineano la necessità di proseguire il percorso di confronto regionale, attualmente fermo, per promuovere ulteriori sinergie nella lotta contro il lavoro nero e ogni forma di sfruttamento nel settore agricolo e agroalimentare regionale.

“In Calabria, almeno quattro lavoratori agricoli su dieci sono irregolari, un dato che aumenta se si considerano i lavoratori migranti”, dichiarano i sindacalisti. È quindi imperativo interrompere questi circuiti di illegalità, partendo dal reperimento della manodopera, dall’alloggio e dal trasporto, attraverso una maggiore collaborazione con tutti i soggetti coinvolti. Inoltre, a supporto del lavoro svolto dalle forze dell’ordine, sarà necessario intensificare e rafforzare i controlli da parte dell’Ispettorato del lavoro e il ruolo degli enti bilaterali agricoli, per favorire, in piena trasparenza e regolarità, l’incontro tra domanda e offerta di lavoro.

È fondamentale promuovere la prevenzione e sostenere il lavoro agricolo di qualità, che deve essere sicuro, dignitoso e adeguatamente retribuito. Ciò significa anche applicare e rinnovare i contratti provinciali agricoli di settore.

“Il contrasto al caporalato, alla violenza e allo sfruttamento in agricoltura è una battaglia di civiltà che deve vedere la partecipazione di tutti gli attori coinvolti, tutti dalla stessa parte, reprimendo con forza tali fenomeni, ma soprattutto puntando sulle politiche e sugli interventi di informazione e prevenzione. È essenziale stimolare l’adesione delle aziende alla Rete del lavoro agricolo di qualità, valorizzando la formazione, la sicurezza sui luoghi di lavoro e l’accoglienza”, concludono Sapia, Vaiti e Barbalaco.

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