"Dietro le braccia esiste una persona, una cultura, una tradizione, una religione, una famiglia" CITTA’ DEL VATICANO, 30 aprile 2008 – "Qualunque governo – sottolinea il cardinale Renato Raffaele Martino – dovrebbe tenere presente che non si possono ammettere immigrati perché servono ‘braccia’ e lasciarli senza arte né parte, senza garanzie, perché altrimenti fanno qualsiasi cosa per sopravvivere".
"Con i tassi di natalità che ha tutta l’Europa, Francia esclusa, – rileva il presidente del Pontificio consiglio giustizia e pace e del Pontificio consiglio per i migranti e gli itineranti – l’Italia, come gli altri Paesi, avrà ancora a lungo bisogno di braccia per sostenere lo sviluppo, la stabilità, il progresso".
"Ma queste persone – rimarca – non sono solo braccia, dietro le braccia esiste una persona, una cultura, una tradizione, una religione, una famiglia; quando si accettano quelle braccia, chi le accetta deve tenere conto di tutte le esigenze che quelle braccia portano dietro".