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Cardinale Zuppi: “Il Mediterraneo deve essere mare di vita, non un cimitero senza nome”

Roma, 21 novembre 2024 – Durante l’assemblea diocesana di Mazara del Vallo, convocata dal vescovo Angelo Giurdanella, il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, ha affrontato temi di cruciale importanza per la comunità cristiana e il futuro del Mediterraneo. Nel suo intervento, pronunciato nella cattedrale della città, Zuppi ha ribadito la necessità di guardare al Mediterraneo con un duplice approccio: quello storico, che riconosce le difficoltà e le tragedie del passato, e quello dell’incontro, per evitare che si trasformi in un luogo di scontro.

Il Mediterraneo: “mare nostrum” e non “mare di nessuno”
Zuppi ha richiamato l’attenzione sul valore della vita e sull’urgenza di considerare il Mediterraneo come il “mare nostrum”, simbolo di incontro e solidarietà, e non come un luogo dove la vita umana perde significato. “Bisogna difendere sempre la vita, perché nessuno la perda”, ha sottolineato, ribadendo l’importanza di una visione che metta al centro l’umanità, specialmente nei confronti dei migranti.

Essere cristiani: una comunità che costruisce insieme
Rivolgendosi ai fedeli, il cardinale ha posto la domanda: “Cosa vuol dire essere cristiani?” Non si tratta, ha spiegato, di un titolo da esibire, ma di un impegno quotidiano. “Essere cristiani significa essere una comunità battesimale, nessuno è spettatore, nessuno è estraneo. Siamo uguali? No, ma dobbiamo costruire tutti insieme la comunità”.

Ha poi esaltato il valore della prossimità, definendola un’espressione tangibile dell’amore cristiano: “La chiave è la compassione. Se vedo qualcuno che ha bisogno, l’aiuto. Non possiamo ridurre tutto a un dovere, dobbiamo riscoprire l’amore”.

Le relazioni e la sfida della prossimità
Zuppi ha affrontato anche il tema delle relazioni umane, sottolineando le difficoltà di una società in cui molte persone, soprattutto giovani, vivono isolate. “Abbiamo tante sofferenze, tante stranezze, tante tristezze. Spesso è il risultato di relazioni difficili. Un eccesso di medicalizzazione senza prossimità non aiuta”.

Il fervore della testimonianza cristiana
Il vescovo Angelo Giurdanella ha chiuso l’assemblea invitando i fedeli a riscoprire il fervore e la gioia della testimonianza cristiana. “Il fervore è il sale della testimonianza cristiana. A tutti chiedo uno slancio per superare scoraggiamento e pessimismo, dobbiamo intraprendere nuove vie dell’entusiasmo spirituale”.

L’incontro ha offerto spunti di riflessione profondi, chiamando la comunità cristiana a rinnovare il proprio impegno nella costruzione di un mondo basato sulla solidarietà, sulla compassione e sull’amore per il prossimo. Mazara del Vallo, porta del Mediterraneo, si è così confermata luogo simbolico di dialogo e apertura verso l’altro.

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