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Cecchini (Pd): “Rimpatrio volontario assistito strumento utile”

“E’ un mezzo per aiutare chi non ha le risorse economiche per reintegrarsi nella comunita’ di appartenenza”.


Roma, 25 febbraio 2012 – “Il rimpatrio volontario assistito e’ uno strumento molto utile per gli immigrati che intendono fare ritorno nel proprio paese di origine. Al contrario del rimpatrio forzato o dei respingimenti, e’ infatti un mezzo per aiutare chi non ha le risorse economiche per reintegrarsi nella comunita’ di appartenenza”.

Queste le dichiarazioni dell’assessore provinciale alle Politiche Sociali, Claudio Cecchini, che a Palazzo Valentini ha partecipato al Convegno dal titolo “La misura del rimpatrio volontario assistito e la rete Nirva in Italia”, promosso dal Cir, Consiglio Italiano Rifugiati e dall’Ordine Regionale degli Assistenti Sociali.

La rete Nirva, costituita da associazioni, enti locali e istituzioni varie, ha l’obiettivo di far conoscere, agli operatoti sociali e agli immigrati, le opportunita’ offerte dal rimpatrio volontario assistito. La Provincia di Roma partecipa alla rete Nirva attraverso le azioni di informazione e sensibilizzazione dei proprio Csi, Centri Servizi Immigrati, sportelli polifunzionali distribuiti sull’intero territorio provinciale (3 a Roma e 10 in Provincia).

“Quando – prosegue Cecchini – ci sono le condizioni per un rientro, il Paese che ospita temporaneamente l’immigrato ha il dovere di fare tutto il possibile per favorire il suo ritorno in patria, anche perche’ spesso gli emigranti sono proprio i piu’ giovani, la parte piu’ produttiva e la base su cui fa leva un Paese per il proprio sviluppo economico, culturale e sociale.

L’Italia in questi anni ha vissuto in prima persona il dramma degli sbarchi sulle nostre coste, attuando soluzioni tampone e dimenticandosi troppo spesso le motivazioni che spingono queste persone a rischiare la vita. Il richiamo della Comunita’ Europea all’Italia sulla vicenda dei respingimenti illegittimi dei profughi libici ci invita a riflettere su quella che da anni e’ una questione irrisolta e ad individuare soluzioni alternative che tutelino i cittadini italiani ma anche – conclude – chi deve fuggire in un paese straniero per cercare di salvare se stesso e la propria famiglia”.

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