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Centro Astalli: “Agenda Ue contro chi vuole chiedere asilo”

Si va verso una precarizzazione della protezione internazionale. Si concepisce il rifugiato come ospite sgradito e temporaneamente tollerato andando cosi’ contro ogni principio di integrazione dei migranti e crescita delle societa’

 

Roma, 8 aprile 2016 – “Lesivo dei diritti e della vita delle persone. Si continua a considerare i rifugiati una minaccia da cui difendersi e non persone cui riconoscere protezione internazionale perché in fuga da guerre e persecuzioni”.

Cosi’ in una nota padre Camillo Ripamonti, presidente Centro Astalli, commenta il testo presentato dalla Commissione al Parlamento e al Consiglio dell’Unione Europea. Il documento rappresenta un passo importante dell’Agenda europea sull’immigrazione a cui da mesi le istituzioni comunitarie stanno lavorando per una riforma del sistema comune di asilo. Dal testo che riguarda diversi e articolati aspetti il Centro Astalli sottolinea in particolare alcuni punti particolarmente critici: rimane incredibilmente deludente la promozione di vie legali e sicure di accesso e si tornano a ribadire i termini dell’accordo scellerato con la Turchia (il baratto tra un siriano reinsediato e un siriano rimpatriato). Si evince chiaramente che la priorita’ e’ identificare allo sbarco e rimpatriare rapidamente i migranti. Questa accelerazione nella “selezione” getta gravi dubbi sull’effettivo accesso alla procedura e sulla possibilita’ materiale di far emergere le vulnerabilita’.

Il documento insiste sui cosiddetti “movimenti secondari”: gli spostamenti dei migranti dal paese di arrivo ad altri paesi dell’UE. Il Paese competente dell’esame della domanda resta tale non solo durante la procedura ma anche dopo, senza termini di scadenza. Si nega cosi’ ogni dimensione europea dell’esito della procedura d’asilo e non si tengono in alcuna considerazione le esigenze e le aspirazioni dei rifugiati rispetto al loro percorso di integrazione. Dal quadro complessivo emerge un totale indebolimento del diritto asilo in Europa. S

Si va verso una precarizzazione della protezione internazionale. Si concepisce il rifugiato come ospite sgradito e temporaneamente tollerato andando cosi’ contro ogni principio di integrazione dei migranti e crescita delle societa’. “Un impoverimento voluto scientemente dai governi nazionali che antepongono i propri interessi alla vita dei migranti. Una sconfitta durissima per i diritti universalmente riconosciuti. Mentre Papa Francesco va a Lesbo mettendo al centro del mondo ancora una volta i rifugiati e il loro dramma, l’Europa si ostina ad essere anacronisticamente e incivilmente ostile nei confronti di chi fugge da guerre e persecuzioni”, conclude Ripamonti.

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