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Cgil: “No al nuovo decreto flussi, sì a regolarizzazione”

Secondo il responsabile Soldini "un altro decreto flussi non serve a niente, creerebbe danno e confusione" ROMA, 7 agosto 2008 – E’ uno "scandalo" che a distanza di sette mesi dalla presentazione di 750 mila domande di assunzione di lavoratori immigrati, ne siano state vagliate soltanto 90.000 circa e sono stati consegnati appena 61.000 nulla osta. A questo punto, un altro decreto flussi – come annunciato nei giorni scorsi dal governo per altri 170 mila ingressi – "non serve a niente. Creerebbe danno e confusione".

Lo dice Piero Soldini, responsabile immigrazione della Cgil, per il quale l’unica cosa da fare è regolarizzare le persone che lavorano e che hanno presentato la domanda nel 2007.

Il sindacalista sottolinea poi che per la messa a punto del decreto flussi, il governo, in base alla Bossi-Fini, è tenuto a convocare le parti sociali e finora questa convocazione "non c’é stata". Non solo: "Sono due mesi che Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto al ministro Roberto Maroni un incontro e non hanno ancora ricevuto risposta.

Il ministro ha incontrato le associazioni più disparate, si sente giustamente con la Commissione Europea, con il Ministro ‘ombra’, ma non convoca le organizzazioni sindacali che rappresentano i lavoratori tutti, compresi gli immigrati (oltre 700 mila immigrati iscritti)". Per Soldini, "se non si ragiona pacatamente e senza pregiudizi ideologici sul da farsi, noi ci ritroveremo alla fine del 2009 nelle stesse drammatiche condizioni".

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