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Chiari, la città-stato leghista che non sposa i clandestini

Un’ordinanza del sindaco obbliga chi chiede le pubblicazioni a mostrare il permesso di soggiorno. È la stessa norma bocciata a luglio dalla Corte Costituzionale

Roma – 29 settembre 2011 – Non bastavano il Vaticano e San Marino. Ora anche Chiari, ventimila anime a pochi chilometri da Brescia, è diventata una città-stato, con regole tutte sue che se ne infischiano della Costituzione italiana. La testa di ponte di quella secessione che continua a popolare i sogni della Lega Nord.

Succede infatti che una recente ordinanza del sindaco Sandro Mazzatorta, leghista che si divide tra la fascia tricolore e una poltrona in Senato, obbliga gli immigrati che si vogliono sposare a presentare il permesso di soggiorno. Reintroduce cioè quel divieto di matrimonio per i clandestini cancellato due mesi fa dalla Corte Costituzionale.

Non bastando il buon senso, c’era voluta una sentenza della Consulta per abolire una delle storture più evidenti della legge sulla sicurezza del 2009. Secondo i giudici, ledeva il diritto fondamentale a crearsi una famiglia, questo era un danno sproporzionato rispetto all’obiettivo per cui era stata introdotta: frenare immigrazione clandestina e matrimoni di comodo.

A Chiari però, sostiene Mazzatorta, “la Lega Nord ha tenuto duro e ha portato avanti la disobbedienza civile nel rispetto della legge e per la sicurezza di tutti i cittadini”.

Come? “Ricorrendo ad una norma di legge chiarissima – spiega il primo cittadino – che prevede la presentazione dei documenti per le coppie che chiedono le pubblicazioni. Si ordina che nell’ ambito della documentazione necessaria ai fini della pubblicazione di matrimonio deve necessariamente esser presentata dallo straniero interessato la documentazione prevista dall’ art. 5 del decreto legislativo 286/1998 ovvero il permesso di soggiorno o la carta di soggiorno in corso di validità”.

Se la corte Costituzionale ha demolito la norma voluta da Maroni, basterà un semplice giudice per azzerare le pretese di Mazzatorta. Nel frattempo, però, chissà a quanti promessi sposi avranno messo i bastoni tra le ruote. Anche perché a Chiari sperano di far proseliti: “Il nostro auspicio – assicura il sindaco della città-stato – è anche quello di indicare la strada a tutti quegli amministratori che intendono seguire la via del rigore e della giustizia”.

Elvio Pasca

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