Denuncia dei Medici per i diritti umani in visita al Cie di Roma
Roma – 17 novembre – “Inadeguato a tutelare la dignità delle persone trattenute e a garantire i loro diritti fondamentali. Palesemente inefficace nel conseguire gli scopi che ne giustificano il funzionamento; ossia l’identificazione e il rimpatrio dei trattenuti, anche dopo il prolungamento dei tempi di trattenimento.”
Apre così il dossier di Medici per i Diritti umani, intitolato “Una storia sbagliata”, redatto dopo aver vistato ad ottobre il centro di identificazione ed espulsione più grande d’Italia: quello di Ponte Galeria a Roma.
L’analisi del Medu parte dalla percentuale degli espulsi sui trattenuti nei primi 9 mesi del 2010 che risulta essere del 43%; quindi “meno della metà degli immigrati trattenuti/transitati nel centro di Ponte Galeria viene effettivamente rimpatriata. Tale percentuale è del tutto identica a quella rilevata nello stesso periodo del 2009, quando il termine massimo di trattenimento era ancora di 60 giorni.”
Medu denuncia come le criticità della struttura siano rimaste invariate nonostante il cambiamento dell’istituto che si occupa della gestione del centro. Da marzo infatti l’amministrazione del Cie non è più affidata alla Croce Rossa ma allla cooperativa "Auxilium" che ha stimato una spesa giornaliera di 47 euro per ogni trattenuto.
Secondo il rapporto dei Medi per i diritti umani “Il diritto alla salute per i trattenuti appare ancora meno garantito che in passato in ragione del fatto che l’ente gestore è in grado di assicurare solo un’assistenza sanitaria di primo livello, che il personale sanitario della ASL non ha accesso al centro e che il periodo massimo di trattenimento è stato prolungato a 6 mesi. Desta particolare preoccupazione la gestione degli psicofarmaci all’interno del centro.”
Marco Iorio
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