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Cittadinanza. A Milano apre lo sportello per le seconde generazioni

Il Comune attiva il GLab: darà informazioni su come diventare italiani  e su altri diritti, ma sarà anche un luogo per confrontarsi e mettersi in rete. Majorino: “Questi ragazzi sono una risorsa del nostro Paese e della nostra città, ora la legge va cambiata”

Milano – 12 marzo 2013 – Sono quasi cinquantamila i minori con cittadinanza straniera residenti a Milano. Seconde generazioni, figli di immigrati nati o cresciuti all’ombra della Madonnina,  che prima o poi saranno italiani a tutti gli effetti.

A loro è dedicato “G-Lab”  il nuovo sportello inaugurato oggi dal Comune all’Informagiovani, in via Dogana 2. Un luogo dove potranno ottenre informazioni su come ottenere la cittadinanza, mettersi in rete con altri coetanei, partecipare e organizzare eventi culturali, condividere con altri, in modo positivo, la condizione di italiani di fatto ma non ancora di diritto.

Una nota del Comune spiega che i giovani, ma anche i loro genitori, potranno rivolgersi al “G-Lab”  anche per ”condividere esperienze e avere un appoggio per affrontare la singolare condizione di stranieri-italiani, in un percorso di formazione della propria identità divisa tra il Paese di origine della famiglia e il desiderio di essere cittadini italiani, come i propri coetanei. Sarà dunque un laboratorio di cittadinanza” .

Allo sportello, aperto mercoledì, giovedì e venerdì dalle 14 alle 18 (orario post scolastico), i giovani troveranno altri ragazzi, poco più grandi di loro, che hanno ottenuto la cittadinanza dopo aver compiuto i 18 anni, e hanno seguito un periodo di formazione di un mese in Comune: Medhin Paolos, Hielen Tekeste Berhe, Nura Tafeche e Sumaya Abdel Qader, componenti della Rete G2 con cui il Comune ha realizzato il servizio. C’è anche una casella di posta elettronica dedicata: glab@comune.milano.it.

Oggi, all’apertura dello sportello, sono intervenuti l’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino e la consigliera comunale e presidente della Commissione Cultura Paola Bocci, prima firmataria della mozione per la cittadinanza simbolica a tutti i minorenni stranieri nati a Milano, approvata dal Consiglio comunale alla fine di gennaio.

“Il Presidente Napolitano  ha ribadito in più occasioni la necessità di superare al più presto una norma di legge inaccettabile come lo ius sanguinis, affinché chiunque nasca in Italia sia italiano, indipendentemente dalla nazionalità dei genitori” ha detto l’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino, intervenuto all’inaugurazione.

“Dobbiamo impegnarci tutti – ha aggiunto – affinché questi giovani ottengano tutti i diritti dei loro coetanei, a cominciare da quello di voto. Sono una risorsa del nostro Paese e della nostra città che deve essere riconosciuta e valorizzata. Ci auguriamo, quindi, che il prossimo Governo e il neoeletto Parlamento considerino tra le priorità l’adozione dello ius soli come regola per l'ottenimento della cittadinanza”.

“Abbiamo dato a questo servizio il nome di laboratorio – spiega Nura Tafeche della Rete G2 – proprio per sottolineare il lavoro di costruzione e di processo culturale sul tema della cittadinanza e dell’identità che intendiamo fare con tutti i ragazzi che verranno da noi per avere informazioni e condividere le proprie esperienze. Li orienteremo facendo conoscere loro i servizi già esistenti per l’ottenimento della cittadinanza, ma anche per il diritto allo studio e al lavoro”.
 

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