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Cittadinanza. Alfano: “Sicuri che la riforma è un’emergenza nazionale?”

Il vicepremier contro le “priorità del Partito Democratico”. “Non possiamo diventare una sala parto, ma se oltre a nascita c’è un ciclo scolastico, se ne può discutere”

Roma – 13 gennaio 2014 –  “Una domandina me la pongo. Con tutti i problemi che abbiamo in Italia, con tutte le questioni economiche, con la crisi drammatica, l’occupazione che decresce, la disoccupazione che cresce e tutto il resto, noi dobbiamo parlare di frontiere libere agli immigrati? Se queste sono le priorità del Partito Democratico…”

Così ieri sera il vicepremier e ministro dell’interno Angelino Alfano, intervistato da Fabio Fazio a Che tempo che fa, che ha fatto una considerazione simile anche sulla riforma della legge sulla cittadinanza.

“Sullo iu soli – ha detto il leader del Ncd –  Il mio ragionamento è questo. Noi abbiamo un tema aperto importante sul diritto di asilo. Noi siamo assolutamente contrari che l’Italia diventi una sala parto attraversata la quale per un giorno tu diventi cittadino italiano e abbiamo grandi preoccupazioni per la sicurezza degli italiani, su cui non si scherza”.

Alla domanda se si a giusto che un ragazzo che studia e vive in Italia debba aspettare 18 anni per avere la cittadinanza,  Alfano ha risposto che “su questo, agganciato alla nascita e ad un ciclo scolastic,  si può aprire un ragionamento. Ma anche qui dobbiamo capire : questa è un’ emergenza nazionale, deve essere una delle cose sulle quali il parlamento urgentemente si deve pronunciare in dodici mesi? E poi servono paletti precisi, perché un’altra nostra preoccupazione è che si faccia confusione”.

Parlando poi del “buonismo” con cui si affronterebbero certi temi, il ministro dell’Interno ha parlato della protesta dei migranti nel Cie di Ponte Galeria. “In nove si sono cuciti la bocca, tre di questi era tre spacciatori che nessuno vorrebbe trovare davanti alla scuola di propri figli , uno era un imam con conti in sospeso con la giustizia, già accusato di rapina, lesioni ed estorsioni, e un altro ancora è andato nei gironi successivi a danneggiare venti auto dei cittadini romani . Sulla sicurezza degli italiani non si scherza”.

 

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