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Cittadinanza. Fini: “Cambiare le regole per la generazione Balotelli”

Il presidente della Camera: “La condizione giuridica rispecchi quella del cuore. Questi ragazzi rischiano l’emarginazione”

Roma – 5 luglio 2012 – Cambiare la legge sulla cittadinanza aprendo alle seconde generazioni è una questione di giustizia. Lo ribadisce il  presidente della Camera Gianfranco Fini, intervenendo al Convegno  ‘Lingua, Immigrazione e Integrazione. Parlarsi, incontrarsi,  conoscersi’, in corso a Montecitorio.

“La cruciale importanza della lingua nei processi d’integrazione – sottolinea Fini – e’ dimostrata anche e soprattutto dagli  immigrati di seconda generazione, in particolare dai ragazzi e dai  bambini nati in Italia da genitori stranieri che frequentano le nostre scuole e che condividono le stesse aspirazioni, gli stessi interessi e gli stessi sogni dei loro coetanei di origine italiana. Questi bambini e questi ragazzi si sentono legittimamente italiani e rappresentano  una nuova e importante risorsa per il nostro Paese che deve essere  valorizzata”.

“E’ per realizzare questo importante investimento sul nostro  futuro comune – prosegue Fini – e per rispondere a una fondamentale  esigenza di giustizia e di equita’ che si pone la necessita’ di  rivedere l’attuale legge sulla cittadinanza, in modo da permettere ai  ragazzi nati nel nostro Paese, o che nel nostro Paese hanno compiuto  un ciclo di studi, di diventare cittadini prima di raggiungere la  maggiore età”.

“E’ necessario farlo – conclude il presidente della Camera – affinche’ la condizione giuridica  di quella che e’ stata definita la ‘generazione Balotelli’ corrisponda al sentimento del suo cuore. Affinche’ questi giovani  nuovi italiani non trascorrano gli anni  cruciali della loro formazione umana e civile nella condizione degli  stranieri o, in qualche caso, degli emarginati, dei diversi”.

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