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Cittadinanza. Cazzola (Pdl): “Sì alla riforma, il mio partito sbaglia”. Intervista

“I figli degli immigrati sono italiani anche nel modo di fare. Non bisogna più inseguire la Lega Nord, una posizione rigida non procura consenso elettorale. Io non sono il solo a pensarla così”

 

Roma – 31 gennaio 2012 – Serve “realismo e senso pratico”. Sì, quindi, alla riforma della cittadinanza per le seconde generazioni, perchè “i figli degli immigrati sono italiani, anche nel modo fare”. E se i loro genitori potessero andare alle urne per le amministrative, “voterebbero anche per noi”.

Sull’immigrazione Giuliano Cazzola, deputato del Popolo delle Libertà, non sposa la linea che sembra andare per la maggiore nel suo partito.  Pensa anzi che la deriva “leghista” degli azzurri su questo tema sia controproducente e poco fedele ai sentimenti dell’ elettorato.

Il presidente Napolitano ritiene che negare la cittadinanza italiana alle seconde generazioni “sia un’autentica follia, un’assurdità”. E lei?
“Sono d’accordo con il capo dello Stato. Gli stranieri sono ormai l’8 % della popolazione residente. Sono una componente importante del mercato del lavoro soprattutto in taluni settori. Non rubano il lavoro a nessuno perchè spesso gli italiani quei posti li rifiutano. Molti di loro, direi la maggioranza, provengono da Paesi appartenenti all’Unione europea. La cittadinanza è coerente con una politica di integrazione”.

Una riforma della cittadinanza andrebbe quindi inserita tra le emergenze di questa legislatura?
“Questa legislatura è ormai agli sgoccioli. Non credo che ci siano le condizioni per mettere all’ordine del giorno questo problema”.

Crede però che oggi in Parlamento ci sarebbero in numeri per fare questa riforma? All’interno del Pdl ci sono altri parlamentari pronti a confrontarsi su questo tema?
“I numeri ci sarebbero. Ma è bene fare un passo alla volta. Sicuramente io non sono il solo a pensarla così”.

In base a quali regole dare la cittadinanza ai figli degli immigrati?
“Come ha detto il ministro Cancellieri non può bastare la nascita anche occasionale, per acquistare la cittadinanza. Sono per uno ius soli temperato. Le modalità possono essere diverse, ma mi sembra preferibile quella che si base sul tempo di residenza dei genitori”.

Come giudica l’atteggiamento del Pdl su questo tema? I capigruppo Cicchitto e Gasparri bocciano ogni ipotesi di riforma…
“Dobbiamo liberarci di due complessi: quello che fa sperare alcuni di noi nel recupero di un rapporto con la Lega e quello che porta a credere che avere una posizione rigida (è un concetto diverso di rigorosa) procuri consenso elettorale. Io credo che se da parte nostra ci fosse un atteggiamento più aperto le comunità che hanno conosciuto il comunismo non voterebbero mai per partiti che hanno il comunismo nel loro DNA. Potrebbero essere nostri elettori, se venisse loro riconosciuto l ‘elettorato attivo”.

Appiattirsi su posizioni leghiste sul fronte dell’immigrazione risponde alle esigenze del vostro elettorato?
“No. Il nostro è un elettorato moderato e ragionevole. Soprattutto realista e dotato di senso pratico. Le sarà capitato di osservare coppie di stranieri con i loro figli nati in Italia. I genitori rimangono stranieri, i figli sono italiani anche nel modo di fare”.

Elvio Pasca

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