Roma – 28 luglio 2011 – Ius soli temperato. Che tradotto vuol dire: chi nasce o cresce in Italia è italiano, ma solo a determinate condizioni.
È il principio alla base della proposta di legge di iniziativa popolare lanciata da Futuro e Libertà per l’Italia. Il deputato Fabio Granata l’ha presentata la scorsa settimana alla Corte di Cassazione e presto verrà avviata la raccolta delle cinquantamila firme indispensabili per portarla in Parlamento.
Il testo è dedicato esclusivamente alle seconde (o terze) generazioni. Il primo articolo riconosce la cittadinanza a chi nasce in Italia se ha almeno un genitore che risiede qui regolarmente qui da cinque anni o più, o che è nato in Italia e risiede qui regolarmente almeno un anno.
Saranno i genitori a chiedere che il figlio diventi italiano quando registrano la sua nascita, un’opzione che andrà inserita obbligatoriamente nelle dichiarazioni di nascita. Se il genitore è contrario, il figlio potrà comunque diventare italiano, ma solo se lo chiede entro due anni dal compimento della maggiore età.
Diverso il percorso per chi è nato all’estero e poi è arrivato in Italia. Questi ragazzi diventeranno italiani quando completano qui un ciclo di istruzione (ad esempio la scuola elementare) o di formazione professionale. Anche in questo caso serve la richiesta dei genitori, a meno che non diventino maggiorenni durante gli studi.
“Ci sono tanti ragazzi, nati in Italia da genitori immigrati regolarmente residenti nel nostro paese, che amano l’Italia e la considerano la loro Patria” dice Fabio Granata. “E’ una battaglia di civiltà, in sintonia con i valori di Futuro e Libertà, consentire anche a questi giovani italiani di partecipare pienamente alla vita della nostra Nazione”.
Scarica il testo completo della proposta di legge di iniziativa popolare
Elvio Pasca