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Touadi e Melis (Pd): “Via il reato di clandestinità”

Proposta di legge alla Camera. “reato è incostituzionale e contro normativa Ue”. Nei Cie al massimo per due mesi. “Sull’immigrazione, il governo italiano è in una situazione d’illegalità”

Roma – 28 luglio 2011 – Eliminare il reato di “ingresso e soggiorno irregolare” e riportare a sessanta giorni il tempo massimo di permanenza nei Centri d’Espulsione. Sono i contenuti principali di una proposta di legge presentata da Jean-Leonard Touadi e Guido Melis, deputati del Partito Democratico.

“Fra pochi giorni – spiegano – compira’ due anni il ‘pacchetto sicurezza’ ma c’e’ ben poco da festeggiare. Con l’introduzione nel nostro ordinamento del reato di immigrazione clandestina, l’Italia si e’ posta in palese conflitto con la legislazione europea, dando vita ad una politica dell’immigrazione illegale, inadeguata ed inefficace”.

I due deputati ritengono che il reato di clandestinità sia “innanzitutto incostituzionale, perche’ punisce la persona non in ragione di quello che fa ma per quello che e’, per il semplice fatto di trovarsi in una condizione personale. Inoltre, e’ in conflitto con la normativa europea sui rimpatri, che prevede l’allontanamento dal Paese solo come estrema ratio di un processo in tutela dei diritti della persona”.

Touadi e Melis puntano il dito anche contro “i deleteri effetti pratici” delle politiche del centrodestra: “inutile sovraccarico delle procure, difficolta’ del lavoro delle questure, tipo di vita cui vengono costrette migliaia di persone detenute senza colpa in quelle isole del non-diritto che sono i CIE. Non è garantita nessuna tutela rispetto all’assistenza legale, ai rapporti con il mondo esterno, alla salvaguardia dell’integrità fisica e psichica. I CIE sono luoghi dove i diritti delle persone sono sospesi, con l’aggravante del recente divieto d’ingresso alla stampa che rende questi centri veri e propri buchi neri del diritto e dell’informazione”.

Tutto questo, concludono “pone il governo italiano in una situazione d’illegalita’, di inadeguatezza funzionale rispetto alla normativa europea e di inefficenza nella gestione dell’immigrazione. E’ urgente quindi un cambiamento radicale delle politiche sino ad oggi portate avanti dal governo, cambiamento che deve cominciare proprio dall’abrogazione della sua norma ‘simbolo’, il reato di immigrazione clandestina, e dal recepimento finalmente organico delle norme europee in materia, passaggio imprescindibile per gettare le basi di una nuova visione della politica italiana sull’immigrazione”.

 

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