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Cittadinanza online. Domande da soli o a pagamento, esclusi i patronati

Nessun protocollo d’intesa tra ministero dell’Interno e patronati, che avrebbero offerto il servizio gratuitamente. Gli operatori non potranno accedere al nuovo sistema

 
Roma  -15 maggio 2015 –  Chiedere online la cittadinanza italiana? C’è da augurarsi che sia davvero molto semplice, perché per la domanda non ci si potrà affidare ai patronati.
 
Naturalmente questi continueranno a dare informazioni e consigli agli immigrati che vogliono diventare italiani. Però non potranno essere loro accanto passo dopo passo nella compilazione e nell’invio dei moduli informatici, né seguire per loro l’iter delle pratiche. Semplicemente perché, in quella pratiche, non potranno entrare. 
 
Il problema è che, al contrario di quanto ha fatto per i rinnovi dei permessi di soggiorno e i ricongiungimenti, il ministero dell’Interno non ha stipulato un protocollo d’intesa con i patronati per le richieste di cittadinanza online. Solo questo avrebbe permesso agli operatori dei patronati di avere le credenziali per accedere al sistema, compilare i moduli per tutti gli utenti, spedirli e poi seguirne il cammino.
 
Una lunga trattativa c’è stata, ma (finora) non ha portato a niente. A quanto pare, si sono posti innanzitutto dei problemi di privacy, visto che nella domanda di cittadinanza entrano anche documenti “sensibili” come il certificato penale. Quando questi, dopo il coinvolgimento del Garante, parevano superati, comunque non si è arrivati all’intesa. 
 
Sul perché girano varie versioni, un po’ traballanti. Una  è che la richiesta di cittadinanza è un atto volontario, quindi è bene che l’aspirante italiano si attivi in prima persona per presentarla. Un’altra è che il Viminale non voleva che “qualunque piccola associazione” potesse mettere le mani in pratiche così delicate
 
Queste obiezioni però cadono di fronte a quello che succederà a partire da lunedì 18 maggio. Tagliati fuori i patronati, a chi potrà rivolgersi chi non ha dimestichezza con il computer e con la legge sulla cittadinanza? 
 
Certo a molti professionisti bravi ed esperti, tra avvocati, consulenti e agenzie di pratiche sull’immigrazione, pronti a offrire i loro servizi, ma ovviamente a pagamento. I patronati, invece, avrebbero compilato e spedito le domande di cittadinanza gratuitamente, come già fanno per rinnovi dei permessi e ricongiungimenti.
 
Il rischio peggiore, però, è che si ingrossi la schiera di faccendieri non qualificati e oscure associazioni che compileranno le domande senza andare troppo per il sottile, ma offrendo prezzi più bassi rispetto ai professionisti.
 
Quanti, pur di guadagnarci qualcosa, illuderanno i loro clienti che hanno i requisiti per diventare italiani anche se non è così?  Quante pratiche destinate ad essere bocciate, non filtrate da operatori esperti, andranno a rallentare ulteriormente il lavoro delle Prefetture?
 
Le domande di cittadinanza online vogliono essere una semplificazione. Partire con una scelta che le rende più difficili non sembra andare in questa direzione.
 
Stranieriinitalia.it
 

Ciudadanía online. Las solicitudes se hacen desde casa o a pagamento, excluidos los patronados (Expresolatino.net)

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