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Cittadinanza, per la riforma il Senato dà ancora tempo alla Commissione

Il Partito Democratico decide di non bypassare l’iter in commissione affari costituzionali, come invece chiedevano le associazioni e Sinistra Italiana. Precedenza ai minori non accompagnati. 

 

Roma – 2 febbraio 2017 – Nessuna accelerazione. La riforma della cittadinanza per le seconde generazioni non arriverà nell’Aula del Senato prima che sia concluso l’iter, bloccato da un anno, in Commissione Affari Costituzionali.  

Nel calendario dell’Aula, definito ieri dalla conferenza dei Capigruppo, si rinvia a San Valentino l’ appuntamento col ddl 2092. I senatori dovrebbero iniziare l’esame a partire dal 14 febbraio, ma solo “ove concluso  dalla Commissione”, la stessa formula che ha già bloccato più volte l’arrivo del testo in Aula, perché intanto la Commissione non ha nemmeno iniziato l’esame di migliaia di emendamenti. 

“Chiedo all’Assemblea di togliere la dizione «ove concluso dalla Commissione». Non possiamo più rinviare la modifica della legge sulla cittadinanza” ha sollecitato invano ieri in Aula la senatrice Loredana De Petris, capogruppo di Sinistra Italiana. Una richiesta che nei giorni scorsi avevano avanzato anche la campagna l’Italia sono Anch’io e gli Italiani senza Cittadinanza. 

“Potrebbe ripetersi – ha spiegato De Petris- quanto accaduto altre volte, ovvero che i provvedimenti ritenuti politicamente urgenti – e questo per noi lo è – arrivino in Assemblea bypassando il lavoro delle Commissioni, ed è da molto tempo che il provvedimento giace in Commissione. È un’assunzione di responsabilità e anche di verità”.

Il Pd, però, ha deciso di dare intanto precedenza in Aula alla nuova legge sui minori non accompagnati e per la riforma della cittadinanza non vuole rinunciare al passaggio in Commissione. “Riteniamo opportuno che la Commissione abbia il tempo di concludere l’iter e siamo certi, avendone caldeggiato l’inserimento in calendario, avvenuto su espressa richiesta del Partito Democratico, che sarà possibile arrivare a conclusione anche di quel provvedimento” ha detto il senatore Francesco Russo. 

La richiesta di De Petris, messa ai voti, è stata quindi respinta.

EP

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