Menu

Il portale dell'immigrazione e degli immigrati in Italia

in

Ancora problemi per cittadinanze e ricongiungimenti, il sito non funziona

Disservizi da due mesi. I patronati del Ce.Pa.: “Situazione insostenibile. Intanto i documenti del Paese d’origine scadono, un danno per i cittadini stranieri”

 

Roma – 2 febbraio 2017 – La gestione quotidiana dell’immigrazione in Italia è fuori servizio da due mesi. 

Ricongiungimenti familiari, domande di cittadinanza, ingressi per lavoro e prenotazione ai test di italiano passano tutti per un sito del ministero dell’Interno,  che però dallo scorso dicembre è in tilt. I cittadini stranieri e quanti li aiutano a compilare le domande si scontrano con impossibilità di accesso,  interruzioni, salvataggi che non vanno a buon fine e che quindi costringono a ricominciare tutto da capo. 

All’inizio di gennaio il sito è stato chiuso  per tre giorni di “manutenzione straordinaria”, ma a quanto pare i tecnici del Viminale non sono riusciti a risolvere i problemi. Oggi i patronati del Ce.pa. (Inca Cgil, Inas Cisl, Ital Uil e Acli) tornano infatti a denunciare “una situazione ormai insostenibile” e chiedono al ministero di “provvedere al più presto alla soluzione dei malfunzionamenti per evitare l’interruzione prolungata dell’unico accesso della Pubblica Amministrazione per l’inoltro delle domande”.

“Il disservizio informatico si è trasformato in un problema ben più serio – segnala il Ce.pa. – per i molti cittadini stranieri che hanno in mano documentazione che è già scaduta o rischia di scadere senza aver potuto inoltrare le domande: documenti questi prodotti con fatica, tempi lunghi e costi significativi che devono essere riprodotti daccapo nel paese di origine”. È il caso, ad esempio, dei certificati di matrimonio  penali indispensabili per chiedere la cittadinanza italiana.

 “Se non si risolve velocemente questa impasse tecnologica, oltre ai problemi derivanti dal consistente accumulo di istanze da inviare si danneggiano i richiedenti stranieri e i loro familiari” segnalano Inca, Inas, Ital e Acli e chiedono quindi “considerare neutro ai fini della scadenza della documentazione il periodo dal 1/12/2016 fino al ripristino della piena funzionalità del sistema”. 

 

Clicca per votare questo articolo!
[Totale: 0 Media: 0]
Exit mobile version