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Cittadinanza, riforma ferma aspettando Maroni

Il ministro atteso in Commissione, ma se ne parla a settembre. Bressa (Pd): "Cerchiamo un’intesa sui minori"

Roma – 22 luglio 2010 – La riforma della cittadinanza passerà l’estate al fresco, nei cassetti della Camera dei Deputati.

Le divisioni interne alla maggioranza e la necessita di dare la precedenza a manovra economica e altri progetti di legge ritenuti più urgenti (come quello sulle intercettazioni) hanno già fatto slittare all’autunno l’arrivo in aula. Ci si poteva però aspettare qualche passo avanti in commissione, ma così finora non è stato.

L’attesa dura ormai da oltre due anni se è vero che in questa legislatura la prima proposta  di legge sulla cittadinanza presentata alla Camera porta la data del 29 aprile 2008. Intanto le proposte sono diventate una quindicina e su queste i deputati si sono confrontati in commissione fino al dicembre 2009, quando la relatrice Isabella Bertolini, del Pdl, ha portato in aula quello che doveva essere un testo unificato.

In realtà, la proposta Bertolini rendeva ancora più dure le regole per diventare italiani, e non trovava d’accordo, oltre all’opposizione, anche la corrente finiana del Pdl. Così, a gennaio 2010, la riforma è tornata in commissione alla ricerca di maggiori intese. Da allora cosa è successo? Molto poco.

Solo l’11 giugno l’argomento è tornato all’ordine del giorno in Commissione, con l’audizione di associazioni ed esperti che per lo più hanno chiesto una riforma per le  seconde generazioni, ragazzi nati e cresciuti in Italia che la legge si ostina a considerare stranieri. Il 22 giugno la commissione ha deciso di approfondire il confronto su questo tema, poi ha chiesto di sentire il ministro dell’Interno per avere chiarimenti su dati e procedure.

Maroni ancora non si è fatto vivo. Gianclaudio Bressa, del Partito Democratico, è realista: “Difficilmente il ministro verrà in commissione entro la fine di luglio, poi ci sarà la pausa estiva, quindi se ne riparla a settembre”. Cosa aspettarsi per allora? “Le posizioni sono ancora distanti, se ci sarà un punto di incontro riguarderà probabilmente solo i minori” spiega il deputato.

Elvio Pasca

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