L’ex giocatore francese ha due figli nati qui: “Mi dicevano che non erano italiani perché neri. Quando sei un bambino cresciuto in Italia è inaccettabile sentirsi ripetere che non sei di qui”
Roma – 17 novembre 2011 – “Solo chi non ci è passato non può immaginare la difficoltà di essere escluso dalla cittadinanza di un Paese pur vivendoci dalla nascita. Quando sei un bambino cresciuto in Italia sembra inaccettabile sentirsi ripetere: ‘Tu non sei di qui’. Cosa puoi rispondere? È una situazione che crea solo frustrazione e rancore”.
Parola di Lilian Thuram, difensore della multietnica nazionale francese campione del mondo del 1998 e padre di due bambini nati in Italia, quando giovava nel nostro campionato.”Quando dicevo che li consideravo un po’ italiani, molti mi rispondevano: ‘Non è possibile, sono neri’. Un assurdo, pensa che all’inizio tifavano gli Azzurri” racconta in un’intervista pubblicata oggi su Repubblica.
L’ex giocatore, che oggi è presidente di una fondazione contro il razzismo, commenta l’invito del presidente Napolitano a una riforma della cittadinanza per le seconde generazioni. “La vostra è una legge assurda. Le parole del vostro capo dello Stato arrivano al momento giusto. Con la crisi economica aumenta il razzismo e la discriminazione di chi viene percepito come straniero”.
Thuram dice di comprendere perché Mario Balotelli si è commosso durante il discorso di Napolitano. “Deve aver vissuto quella sofferenza che ha provato da piccolo, e forse ha pensato a tutti quei bambini che si trovano ancora nell’assurda situazione di sentirsi italiani senza essere riconosciuti come tali”.