"Negli ultimi anni migliaia di vittime, un numero superiore di qualunque conflitto armato"
ROMA – Il Mediterraneo sta diventando una "fossa comune".
Lo dice Amnesty International commentando le continue tragedie di migranti ("migliaia negli ultimi anni, un numero superiore di qualunque conflitto armato") che intendono raggiungere l’Italia ma che muoiono durante il viaggio.
Presentando alla stampa il bilancio di 16 mesi di attività della campagna "Invisibili" sui minori migranti che arrivano via mare, Amnesty denuncia che il soccorso umanitario in mare sta venendo meno alle sue regole: è accaduto che imbarcazioni alla deriva che chiedevano soccorso siano state lasciate al loro destino da capitani preoccupati delle conseguenze del salvataggio. L’associazione ha inoltre ribadito l’assoluta necessità del nostro paese di avere una legge sul diritto d’asilo.
Il salvataggio delle vite in mare – sottolinea Amnesty – è innanzitutto un imperativo umanitario, oltre che un’antica consuetudine della gente di mare. Dal racconto di migranti, invece, si apprende che non sempre queste regole sono rispettate. "Ciò indica purtroppo che il sistema della ricerca e del soccorso in mare sta subendo pressioni a causa dei diversi interessi delle parti coinvolte ma anche che tali pressioni hanno già iniziato ad intaccare il nucleo migliore della cultura marinara dei paesi del Mediterraneo. Per questo motivo gli stati dovrebbero non solo impegnarsi a fondo nella ricerca e nel soccorso in mare, ma anche permettere lo sbarco immediato delle persone tratte in salvo da imbarcazioni da pesca e valorizzare il rispetto, da parte dei propri cittadini, dei principi umanitari".
Alla campagna "Invisibili" hanno aderito 50 mila persone e tante sono state le iniziative e gli eventi che l’hanno sostenuto. Negli ultimi tempi – ha detto Daniela Carboni, direttrice campagne e ricerca di Amnesty – qualcosa è cambiata: al cpt di Lampedusa, ad esempio, si sono ridotti i tempi di detenzione per i minori non accompagnati che comunque possono stare in spazi separati dagli adulti; a gennaio 2007 il ministero dell’interno ha pubblicato statistiche sui minori facendoli uscire dalla loro invisibilità; si sono interrotte le espulsioni collettive verso la Libia.
Tuttavia – prosegue – resta la detenzione dei nuclei familiari con minori; a gennaio 2007, nel cpt di Crotone, vi erano due donne in gravidanza, due donne singole con un bambino di un mese, una famiglia con un bambino di 11 mesi ed un’altra con una minore di 15 anni.
Amnesty, che sollecita per l’Italia una legge sul diritto di asilo, chiede che tutti gli stati dell’Unione europea "si assumano in tema di rifugiati, le proprie responsabilità. In ogni parte del mondo i governi stanno cercando, più o meno apertamente, di erigere barriere per impedire l’accesso ai rifugiati e ai richiedenti asilo, negando loro la protezione di cui hanno disperatamente bisogno. Occorrono misure urgenti per prevenire ulteriori perdite di vite umane, soprattutto ora che l’estate è appena cominciata".
(20 giugno 2007)
s.c.