Dichiarato oggi dal consiglio dei ministri. Il Pd: "Il governo dia spiegazioni", Maroni: "Prassi consolidata"
ROMA – 25 luglio 2008 – Stamattina il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’interno Roberto Maroni, ha approvato “l’estensione all’intero territorio nazionale della dichiarazione dello stato di emergenza per il persistente ed eccezionale afflusso di cittadini extracomunitari”. Una scelta, spiega il comunicato di fine seduta, fatta per “potenziare le attività di contrasto e di gestione del fenomeno".
Lo stato di emergenza permette di assegnare fondi e risorse umane più velocemente e con meno vicoli procedurali. In passato, ordinanze di protezione civile sull’emergenza clandestini hanno in realtà permesso di potenziare anche gli uffici che si occupano delle pratiche dei regolari, come Sportelli Unici per l’Immigrazione e Consolati.
Il ministro della Difesa Ignazio La Russa ha precisato che lo stato di emergenza "non comporterà affatto un maggiore impiego dell’esercito o misure di sicurezza particolari rispetto a quelle già disposte dal governo", ma permetterà a tutte le Regioni di accedere con più facilità ai fondi necessari per la costruzione dei centri per l’ identificazione ed espulsione (i nuovi cpt). Si tratta insomma di una disposizione che avrà effetti "solo di carattere burocratico".
"L’emergenza extracomunitari era iniziata dal 2002 ma era stata limitata a solo quattro regioni. – ha spiegato il ministro per la Semplificazione del programma, Roberto Calderoli – Con il provvedimento di oggi approvato dal consiglio dei Ministri la estendiamo a tutto il territorio. Non è un provvedimento per aumentare i problemi, ma un modo concreto per risolverli".
Il capo dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del Viminale, prefetto Mario Morcone, parla di un provvedimento dettato da motivi organizzativi, legato anche al "picco di sbarchi avvenuto di recente a Lampedusa". Lo stato di emergenza permetterebbe “procedure semplificate per poter contrarre accordi con la caritas o la croce rossa per la gestione del soccorso e l’assistenza e per disporre in fretta di tutto ciò che è necessario per accogliere gli immigrati
Pd: "Il governo dia spiegazioni"
“Apprendiamo dalle agenzie di stampa che il governo ha dichiarato lo stato di emergenza nazionale per contrastare l’emergenza ‘clandestini’. Le dichiarazioni successivamente rese da rappresentanti del governo non solo non chiariscono ma anzi contribuiscono ad aumentare la confusione e la preoccupazione" afferma il ministro dell’Interno del governo ombra del Pd Marco Minniti che aggiunge.
"Poiché non é una decisione ordinaria, – sottolinea Minniti – è assolutamente necessario che il governo spieghi immediatamente al Paese e al Parlamento le ragioni, le modalità e la finalità di tale iniziativa".
“Dopo l’aggravante di clandestinità e le impronte ai bimbi rom siamo giunti alla dichiarazione di guerra nei confronti dei cittadini extracomunitari. Con questo governo, al peggio non c’é mai fine. Arrivati a questo punto, in Italia, c’é solo un’emergenza: la democrazia", commenta invece Pino Sgobio della segreteria nazionale del Pdci.
"Chi ha a cuore le sorti del Paese – aggiunge – si faccia sentire. Nelle fila dell’opposizione parlamentare chi pensa ancora al dialogo con questo governo sappia che si rende complice di veri e propri misfatti contro la civiltà giuridica, politica e sociale dell’Italia".
Maroni: "È una prassi consolidata"
Nel corso di una conferenza stampa convocata nel pomeriggio al Viminale, il ministro dell’Interno Roberto Maroni ha spiegato che il ricorso allo stato di emergenza è per l’Italia una prassi consolidata, defindendo la polemica nata sul provvedimento "degna della peggiore politica italiana".
Maroni ha ricordato che, nel 2002, fu l’allora ministro dell’Interno Scajola a dichiarare l’emergenza, che è poi stata prorogata per ben altre 5 volte con quattro decreti dell’esecutivo guidato da Silvio Berlusconi (11 dicembre 2002, 7 novembre 2003, 23 dicembre 2004, 28 ottobre 2005) e uno l’ultimo dal governo di Romano Prodi.
Nel 2008, ha spiegato ancora Maroni, in relazione anche alla migliore condizione delle strutture di accoglienza, si era ritenuto di limitarne l’applicazione al solo territorio delle regioni Puglia, Sicilia e Calabria. Proprio Prodi, decretò l’ultima proroga. Ma l’eccezionale afflusso di clandestini negli ultimi mesi "ci ha portato a ritornare all’ordinanza originaria che estendeva appunto a tutto il territorio nazionale lo stato d’emergenza e non solo a tre regioni".
Questo, ha puntualizzato ancora il ministro, proprio per "poter dare più assistenza a tutti i clandestini e poterli accogliere in edifici e non in stand, come purtroppo è successo negli ultimi tempi. Dunque si tratta di un’ordinanza di protezione civile – ha concluso – vogliamo garantire a tutti un trattamento umano e non mandarli in tenda. Se invece è questo che la sinistra vuole, lo dica chiaramente ma non strumentalizzi la questione facendo finta di non ricordare".