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Cnel: “Immigrati indispensabili per l’occupazione”

Ricerca del Cnel sul mercato del lavoro. I lavoratori stranieri sopperiranno al calo demografico

Roma – 20 luglio 2010 – I lavoratori immigrati sono indispensabili per far fronte al calo demografico, senza di loro l’Italia rimarrebbe a corto di manodopera.A dirlo è il “Rapporto sul mercato del lavoro 2009” del Cnel, coordinato da Carlo Dell’Aringa, economista all’Università Cattolica di Milano e presidente Ref (Ricerche per l’economia e la finanza)  e presentato oggi a Roma.

Secondo il rapporto, infatti, “gli occupati italiani fino a 64 anni risulteranno pari a 19,9 milioni nel 2018, in riduzione di quasi 1,4 milioni di persone rispetto a quanto osservato nel 2008. In assenza di lavoratori immigrati, dunque, ci troveremmo un’ampia carenza di occupati. Tale lacuna verrebbe però in parte colmata dall’apporto dei lavoratori stranieri".

"Sebbene la crisi economica abbia evidenziato ampi eccessi di capacità produttiva per alcuni settori, per i quali probabilmente si assisterà – dice la ricerca – a un sottodimensionamento rispetto a quanto osservato nel recente passato, è però concreto pensare che, dopo un decennio, l’occupazione complessiva possa esser tornata almeno sui livelli pre-crisi".

Il Cnel dice che secondo le previsioni dell’ Istat, “si osserva come la popolazione straniera tra il 2009 e il 2018 crescerà di quasi il 53% a fronte di una leggera contrazione della popolazione italiana. La crescita della popolazione immigrata permetterebbe comunque di più che compensare il calo di quella italiana; i residenti in Italia nel 2018, secondo le previsioni Istat, saranno 61,5 milioni, con un incremento complessivo del 2,4% rispetto al 2009 “.

È sulla popolazione in età lavorativa, quindi sugli individui tra i 16 e i 65 anni,  che gli effetti dell’invecchiamento della popolazione italiana e quelli dell’immigrazione appaiono più rilevanti. Tra il 2009 e il 2018, per la componente italiana è prevista una riduzione del  4,8%, pari a oltre 1,7 milioni di persone in meno.

Al contrario, la popolazione straniera in età lavorativa crescerà, secondo l’Istat, del 47% nello stesso periodo, pari a oltre 1,4 milioni di persone in più. E’ quindi evidente, secondo il Cnel, che "l’arrivo e la stabilizzazione di immigrati in Italia permetterebbe di compensare la maggior parte della riduzione prevista nella popolazione potenzialmente attiva".

 

Marco Iorio

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