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Colf e badanti, è tempo di tredicesima

Il datore deve pagarla entro dicembre. Il calcolo varia secondo il tipo di rapporto

Roma – 23 dicembre 2009 – Gli auguri di Natale e un regalino faranno sicuramente piacere a colf, badanti e baby sitter, ma in questi giorni i datori di lavoro domestico devono ricordarsi anche di versare la tredicesima a chi li aiuta ogni giorno a curare la casa o i loro cari.

Non è una gentile concessione, ma un diritto sancito dal contratto collettivo del lavoro domestico, che all’articolo 37 recita: “In occasione del Natale, e comunque entro il mese di dicembre, spetta al lavoratore una mensilità aggiuntiva”. Il calcolo però varia se il rapporto è a tempo pieno con retribuzione mensile, settimanale oppure “a ore”.

Nel primo caso basta aggiungere alla paga di dicembre un’altra mensilità, così se lo stipendio mensile è di 1000 euro, la tredicesima sarà di 1000 euro. Se la lavoratrice è stata però assunta durante l’anno, bisognerà darle tanti dodicesimi di stipendio quanti sono i mesi effettivamente lavorati. A una colf assunta il primo aprile con uno stipendio mensile di mille euro spetterebbero così 750 euro (1000/12 * 9).

Quando la lavoratrice è retribuita a settimana, si può invece calcolare la tredicesima moltiplicando la paga settimanale per 52 (o, per chi è stata assunta nel corso dell’anno, per le settimane effettivamente lavorate) e dividendola per 12. Una babysitter che prende 50 euro a settimana, avrà diritto quindi a una tredicesima di 216,6 euro.

Per calcolare la tredicesima delle colf “a ore”, che possono prestare la loro opera discontinuamente, occorre infine sommare tutte le retribuzioni pagate nel corso dell’anno e quindi dividerle per dodici. Per esempio, una colf che prende 7 euro l’ora, che ha lavorato per 132 ore e quindi ha percepito in un anno 924 euro, spetterà una tredicesima da 77 euro.

Elvio Pasca

 

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