Colf e badanti. Manca il fondo pensione: rebus per le famiglie

Senza una decisione del lavoratore domestico il Tfr andrà versato dalla famiglia al fondo residuale presso l’Inps ROMA – Con le nuove regole introdotte dal Governo, anche i datori di lavoro domestico, entro il 30 giugno, dovranno chiedere al proprio collaboratore di esprimersi sulla propria liquidazione, il cosiddetto trattamento di fine rapporto (Tfr).

Un provvedimento che dovrebbe interessare circa 600 mila lavoratori, prevalentemente donne straniere, anche se al momento, vista la situazione, non si sa ancora come.

Per colf e badanti, infatti, non esiste ad oggi un fondo di previdenza di categoria e se la colf non esprimerà la propria decisione (lasciare il Tfr presso la famiglia fino al momento della chiusura del rapporto di lavoro o a quale fondo integrativo versare la liquidazione) il Tfr andrà versato dalla famiglia al fondo residuale presso l’Inps.

Un nodo da sciogliere
Per colf e badanti si discuterà di fondo previdenziale integrativo il prossimo 24 gennaio nel corso della riunione tra associazioni datoriali e sindacati sul rinnovo del contratto della categoria. "E’ un problema che va assolutamente affrontato – spiega il segretario generale della Uiltucs (Unione Italiana Lavoratori/Turismo Commercio e Servizi) Bruno Boco – con una campagna mirata a questa categoria di lavoratrici e lavoratori". Il rischio, sottolinea Boco, è che in "moltissimi casi vengano a mancare le informazioni necessarie al lavoratore a prendere una decisione consapevole ma anche alla famiglia che si troverebbe, in assenza di decisione da parte della colf, a versare il Tfr annualmente al fondo residuale presso l’Inps".

Resta da chiarire, inoltre, la possibilità per le colf di chiedere l’anticipo annuale del Tfr. Questa possibilità è prevista dal contratto di lavoro ma andrà armonizzata con le nuove norme legislative sul trattamento di fine rapporto. Anche questo tema sarà probabilmente discusso nella riunione del 24 gennaio sul rinnovo del contratto, scaduto da oltre un anno, insieme alla destinazione del Tfr.

(4 gennaio 2007)

s.c.