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Colf e badanti, meno tasse per i datori in regola

Si possono dedurre dal reddito i contributi previdenziali. Uno sconto in più se la badante assiste persone non autosufficienti

Roma – 4 maggio 2010 – Per colf e badanti contratto di lavoro e contributi sono spesso un miraggio. Molti datori però non sanno che, mettendole in regola, non solo non rischierebbero le sanzioni previste dalla legge contro il  lavoro nero, ma potrebbero anche risparmiare un po’ sulle tasse. 

Una prima agevolazione fiscale riguarda tutti i datori di lavoro domestico, che possono sottrarre  dal reddito imponibile, quello cioè su cui si calcolano le tasse da pagare, i contributi inps versati per la colf o la  badante, fino a un massimo di 1549,37 euro. I versamenti possono essere documentati con le ricevute dei versamenti trimestrali dei contributi.

Un risparmio aggiuntivo è previsto se la badante assiste una persona non autosufficiente, cioè che da sola, come certificato da  un medico,  non può nutrirsi, espletare le funzioni fisiologiche, lavarsi, camminare, vestirsi o necessita di sorveglianza continuativa. In questi  casi si ha diritto a uno sconto sulle tasse pari al  19% della spese sostenute per la badante, fino a un massimo di 2100 euro, ma solo se il reddito del contribuente non supera i 40mila euro.

Ha diritto allo sconto chi paga la badante, che può essere la persona non autosufficiente o un suo familiare. Con la denuncia dei redditi bisognerà presentare ricevute, prospetti paga o altri documenti che attestano il pagamento,  sui quali dovranno esserci il codice fiscale e i dati anagrafici della badante, di chi la paga e, se non è la stessa persona, dell’anziano o del malato assistito.

EP

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