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Comitato per l’Islam, partenza con dimissioni

Lascia Mario Scialoja, dopo la nomina di relatori non musulmani. "Una presa in giro per la comunità"

Roma – 27 aprile 2010 – Partono male i lavori del Comitato per l’Islam italiano, il gruppo esperti riunito al Viminale da Roberto Maroni per consigliarlo sui temi più sensibili per i musulmani.

Ieri Mario Scialoja, ex ambasciatore,  direttore italiano della Lega Musulmana Mondiale  e membro del consiglio di amministrazione della Moschea di Roma, ha annunciato “dimissioni irrevocabili”. Le nomine per i gruppi di lavoro in cui si è strutturato il Comitato, questo il casus belli, “costituiscono una vera e propria presa in giro per la comunità islamica italiana”.

Scialoja lamenta che i relatori dei gruppi siano “tutti italiani non musulmani”. In particolare, i relatori ”per l’importantissimo Gruppo sugli Imam” sono Alessandro Ferrari, che insegna diritto ecclesiastico all’Università dell’Insubria, e  Paolo Branca, docente Scienze Religiose alla Cattolica di Milano. Il gruppo  dedicato alle Moschee è invece guidato dai giornalisti Carlo Panella ed Andre Morigi.

E ai musulmani? Due posti da relatori aggiunti in gruppi considerati di minore importanza: Gulshan Antivalle  in quello sul burqa e Fouad Allam in quello sui matrimoni. A Scialoja nessun incarico da realtore o vice, anche se l’ex ambasciatore precisa che le sue dimissioni non dipendono da questo.

Contro il Comitato punta il dito anche Ahmad Gianpiero Vincenzo, presidente degli Intellettuali Musulmani Italiani: “Ha soli due rappresentanti effettivi e autorevoli del mondo islamico, sui 19 complessivi. La maggior parte delle persone nominate dal Ministro, infatti, sono scarsamente rappresentative sotto il profilo culturale e religioso islamico, quando non apertamente invise alla comunità, oppure di chiara ispirazione cattolica”.

Karim Mezran, segretario delal stessa associaizone, ritiene “paradossale” che “su temi fondamentali come l’apertura e la gestione delle moschee e il ruolo degli imam debbano pronunciarsi persone non in grado di avere effettiva influenza sulla comunità islamica”. A questo punto, aggiunge, “ci aspettiamo a questo punto le dimissioni anche del segretario generale del Centro Islamico Culturale d’Italia”, Abdellah Redouane.

EP

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