in

Comunali 2014. Entro il 15 aprile le domande dei cittadini Ue che vogliono votare

Cambiano sindaci e consiglieri in oltre quattromila comuni italiani. Anche gli immigrati comunitari possono andare alle urne o essere eletti, ma solo se si iscrivono alle liste elettorali aggiunte

Roma – 27 marzo 2014 –  Il 25 maggio si vota, oltre che per le europee, anche per rinnovare le amministrazioni di oltre quattromila comuni italiani. Si va dalla popolosa Firenze, dove vivono 360 mila persone, alla piccola pedesina, in provincia di Sondrio, dove gli abuitanti sono appena trentatre.

Come sempre, anche i cittadini romeni, polacchi o di altri Paesi dell’Ue che vivono in quei comuni sono chiamati a scegliere sindaco e consiglieri comunali. La legge permette loro anche di candidarsi come consiglieri. Sia che vogliano solo votare, sia che vogliano essere anche eletti, devono però prima iscriversi a una lista elettorale aggiunta.

La domanda, indirizzata al sindaco, si presenta all’ufficio elettorale del Comune di residenza. In molti casi è possibile spedirla per raccomandata, alcuni Comuni l’accettano anche via fax o addirittura per email. Conviene quindi informarsi, caso per caso, anche per reperire i moduli.

Conviene tenere d'occhio il calendario, perchè la domanda va presentata entro il 15 aprile 2014, quarantesimo giorno precedente le elezioni.Chi si era già iscritto per votare alle ultime elezioni comunali (per le europee la lista è diversa) deve invece solo aspettare il giorno delle elezioni e andare al suo seggio con la scheda elettorale.

Quanti saranno i romeni, i polacchi e gli altri cittadini comunitari che andranno a votare? Probabilmente pochi, come sempre. Disinteresse e disinformazione, favoriti dalla quasi totale disattenzione di amministrazioni e politici verso questa fetta di potenziali elettori, continuano a tenerli lontani dalle urne.

EP
 

Clicca per votare questo articolo!
[Totale: 0 Media: 0]

Esther Oluloro emoziona The Voice of Italy

Cittadinanza. Chaouki: “Subito la riforma. Ragionevole mediazione in Parlamento”