(ANSA) – ROMA, 26 GIU – Esistono le condizioni, il federalismo – puro e semplice senza aggettivi – cioé un nuovo assetto istituzionale, delle risorse e delle funzioni, si può realizzare, ma è indispensabile che si attui pienamente il principio di sussidiarietà. In questo processo i sindaci e i comuni devono essere protagonisti, devono avere un ruolo di primo piano attraverso poteri e risorse adeguati. Strappa più di un applauso il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, ai numerosissimi rappresentanti dei comuni aderenti all’Anci, che oggi sono intervenuti a Roma per la prima conferenza programmatica dell’associazione. Maroni parla anche dei comuni più piccoli, definisce quei sindaci dei volontari, degli eroi e si dice d’accordo con il superamento del vincolo del secondo mandato. "Dobbiamo dare ai sindaci tutti i poteri veri che servono ai sindaci per governare". E anche le risorse vere per evitare, come nel caso Roma, che le amministrazioni sia costrette a ricorrere a strumenti finanziari discutibili. Il presidente Leonardo Domenici era intervenuto nella mattina aprendo i lavori e lanciando al governo un messaggio chiaro: dovete ascoltarci seriamente. Sul tavolo calano tre proposte concrete: il federalismo fiscale,la riforma dell’ordinamento istituzionale con il codice delle autonomie e la riforma delle sedi di confronto istituzionale, ma anche lo sviluppo dei territori, le politiche di welfare sulle quali aprire un confronto serrato. E il ministro dell’Interno, ma anche il ministro Raffaele Fitto, parlando successivamente,accolgono l’invito. Domenici che pure resta critico su numerose questioni a cominciare dall’Ici e dai tagli è soddisfatto:"la presenza dei ministri Fitto e Maroni alla nostra conferenza programmatica sono un fatto importante; l’aspetto significativo sta in questa apertura che in particolare Maroni ha fatto sul coinvolgimento attivo dei Comuni per renderli cooprotagonisti di una fase di riforme. Con la nostra conferenza programmatica abbiamo voluto fornire un contributo costruttivo e speriamo che queste proposte siano discusse e siano valutate attentamente da governo e parlamento". I presupposti per un lavoro interessante sembrano esserci "anche se – ha detto Domenici – siamo in una fase in cui l’asprezza dello scontro politico sembra rendere più difficile il percorso riformatore. Come ha detto il presidente Napolitano il muro contro muro non serve a nessuno". Il ministro Maroni la propria disponibilità però la da perché si avvii in tempi brevi e parte dal Codice delle autonomie approvato dal governo Prodi. Il ministro intende portarlo all’approvazione del Parlamento entro fine anno solo con alcune modifiche e chiede ai Comuni di cominciare subito a parlarne. Saranno stralciate le norme per il diritto di voto agli extracomunitari nei comuni, Roma capitale che sarà materia di un disegno di legge ad hoc e saranno definiti meglio i meccanismi di governance delle aree metropolitane. La proposta più cara i comuni resta quella sul federalismo fiscale: si parta subito con il confronto – dicono – perché non riguarda solo le regioni. "Da un lato – dice Domenici – vogliamo che si distingua sul piano normativo, della attribuzione delle risorse, tra i comuni più grandi e le aree metropolitane e più piccoli, attraverso un processo di aggregazione dei piccoli comuni. Il federalismo fiscale deve prevede una semplificazione del nostro ordinamento. Si deve poi prevedere una leva fiscale autonoma: dopo l’Ici su cui manteniamo tutte le nostre riserve critiche, sosteniamo che l’intera tassazione immobiliare può essere ricondotta sotto la responsabilità e la competenza dei comuni seppure con una differenziazione a secondo della grandezza e dell’importanza". Si deve infine attribuire la gestione del catasto ai comuni superando i problemi che si sono aperti con la recente sentenza che ha bloccato il processo di trasferimento riscrivendo insieme un nuovo dpcm. (ANSA).
COMUNI:MARONI, SINDACI AVRETE POTERI VERI PER GOVERNARE
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