La Commissione presenta il “Sistema europeo di informazione e autorizzazione ai viaggi” (ETIAS). Domande online e verifiche prima di poter viaggiare nell’area Schengen. Ecco come funzionerà
Roma – 16 novembre 2016 – Controlli preventivi, un’autorizzazione e una tassa di cinque euro. È ciò che aspetta i viaggiatori di Paesi extraue che oggi non hanno bisogno del visto per venire in Europa, ma sui quali l’Ue vuole accendere un faro per evitare ingressi “potenzialmente pericolosi dal punto di vista della migrazione irregolare, della sicurezza o della salute pubblica”.
La commissione Europea ha proposto oggi l’istituzione di un “Sistema europeo di informazione e autorizzazione ai viaggi” (ETIAS) per gli stranieri esenti dall’obbligo di visto. Prima di entrare nell’area Schengen, questi dovranno presentare una domanda via internet, fornendo una serie di dati. Si va da quelli anagrafici, documento di viaggio, destinazione, livello di istruzione, occupazione a precedenti penali, espulsioni, malattie contagiose, viaggi in zone di guerra.
La domanda potrà essere compilata in una decina di minuti e ai maggiorenni verrà chiesto anche di pagare una tassa di 5 euro. Dopo l’invio, verrà processata da un software che incrocerà i dati con le banche dati europee (SIS, VIS, Europol, Interpol, sistema di ingressi/uscite, Eurodac, ECRIS…) e, se non emergeranno elementi che richiedono un’ulteriore analisi, entro pochi minuti dalla presentazione verrà rilasciata via mail l’autorizzazione al viaggio.
“Sarà una procedura semplice, economica e rapida” assicura la Commissione in una nota. Il cittadino straniero dovrà mostrare l’autorizzazione prima di iniziare il viaggio a chi lo porta nell’area Schengen, ad esempio la compagnia aerea, e una volta arrivato alla polizia di frontiera del Paese europeo di primo ingresso. Basterà chiederla e ottenerla una volta sola per utilizzarla poi anche per più viaggi, durante un periodo di validità di cinque anni.
Ad oggi i cittadini di una sessantina di Paesi extraue non hanno bisogno di visto d’ingresso per entrare nell’area Schengen. Alcuni di questi sono anche i Paesi d’origine di comunità di immigrati molto numerose in Italia, come l’Albania, la Moldavia o il Perù. Intanto, anche i cittadini ucraini attendono gli ultimi passaggi formali prima dell’esenzione.
“Rendere sicure le frontiere e proteggere i cittadini è la nostra priorità. L’ETIAS colmerà una carenza d’informazione, permettendo controlli incrociati delle informazioni sui richiedenti esenti dall’obbligo del visto in tutti gli altri sistemi di cui disponiamo. Allo stesso tempo, il futuro ETIAS sarà semplice, rapido, economico ed efficace” ha dichiarato il primo Vicepresidente della Commissione Frans Timmermans.
Per il Commissario per la Migrazione e gli affari interni Dimitris Avramopoulos, “l’ETIAS è la connessione mancante nella nostra gestione delle frontiere, che crea un collegamento con le nostre politiche di migrazione e sicurezza e rafforza gli ingressi a norma del codice frontiere Schengen per almeno il 95% dei viaggiatori esenti dall’obbligo del visto. L’Europa dev’essere aperta, ma non a spese della sicurezza“.
Elvio Pasca
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