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Controlli su contributi di colf e badanti: in arrivo nuove misure per il contrasto dell’evasione fiscale e contributiva

Roma, 24 ottobre 2023 – La bozza della legge di Bilancio prevede un’impostazione chiara: intensificare i controlli sul lavoro domestico, in particolare su colf e badanti, al fine di contrastare l’evasione contributiva e fiscale in questo settore. Questo piano mira a rendere più trasparente il settore dei lavori domestici, ma alcune voci esprimono preoccupazioni sull’efficacia di tali misure e suggeriscono che potrebbero addirittura aumentare il lavoro non dichiarato.

Una delle principali misure previste dalla bozza è l’obbligo per l’Agenzia delle entrate e l’INPS di stabilire “la piena interoperabilità delle banche dati” e di effettuare “attività di analisi del rischio e controlli sui dati retributivi e contributivi, anche comunicati in fase di assunzione”. Questo significa che saranno implementati meccanismi per incrociare i dati tra le due agenzie al fine di individuare discrepanze e irregolarità.

Inoltre, verranno effettuati “interventi volti alla corretta ricostruzione della posizione reddituale e contributiva dei lavoratori domestici”. Questo significa che coloro che lavorano nel settore dei lavori domestici saranno sottoposti a un maggiore controllo per garantire che i loro guadagni siano dichiarati correttamente e che i contributi previdenziali vengano versati regolarmente.

Un altro aspetto di questa iniziativa è quello di incoraggiare l’adempimento spontaneo. L’Agenzia delle entrate metterà a disposizione dei contribuenti i dati e le informazioni acquisiti, utilizzandoli anche per la predisposizione della dichiarazione precompilata. Questo significa che i lavoratori domestici avranno accesso ai propri dati precompilati e potranno presentare la dichiarazione dei redditi in modo più agevole.

Tuttavia, vi sono voci che sollevano dubbi su questa iniziativa. Il presidente di Assindatcolf, Andrea Zini, ha dichiarato: “È un grave errore pensare che si possa combattere il lavoro nero nel settore domestico recuperando l’evasione di colf e badanti note all’INPS ma sconosciute al fisco, attività certamente dovuta ma che si poteva fare da più di vent’anni. Al contrario, il rischio è che si possa favorire la crescita del sommerso.”

In effetti, se da un lato è importante combattere l’evasione contributiva e fiscale, dall’altro è fondamentale evitare che queste misure aumentino il lavoro non dichiarato. La sfida sarà trovare un equilibrio tra il controllo e l’incoraggiamento all’adempimento volontario, al fine di garantire che il settore dei lavori domestici sia trasparente e che i diritti dei lavoratori siano tutelati, senza incentivare l’illegalità.

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