Bruxelles, 13 novembre 2019 – “Un richiedente protezione internazionale colpevole di una grave violazione delle regole del centro di accoglienza presso cui si trova o di un comportamento gravemente violento non può essere sanzionato con la revoca delle condizioni materiali di accoglienza relative all’alloggio, al vitto o al vestiario”.
Questo quanto stabilito dalla Corte di Giustizia della Ue nella sentenza sul caso di un afghano cacciato da un centro di accoglienza in Belgio dopo aver provocato una rissa con rifugiati di altre etnie.
Secondo la Corte, “una revoca, seppur temporanea, del beneficio di tutte le condizioni materiali di accoglienza o delle condizioni materiali di accoglienza relative all’alloggio, al vitto o al vestiario sarebbe incompatibile con l’obbligo di garantire al richiedente un tenore di vita dignitoso. Una simile sanzione priverebbe infatti quest’ultimo della possibilità di far fronte ai suoi bisogni più elementari. Inoltre, violerebbe il requisito di proporzionalità”.