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Cosa cambia per la Croazia con l’entrata nell’Eurozona e in Schengen

Roma, 4 gennaio 2023 – Con l’inizio del nuovo anno, la Croazia ha adottato l’euro come moneta ufficiale, completando così il suo processo di integrazione nell’Unione europea. Il paese balcanico diventa così il ventesimo membro dell’Unione ad adottare la moneta unica, dieci anni dopo essersi unito all’Ue. Inoltre, la Croazia è diventata anche parte della zona Schengen, il che significa che il suo confine meridionale rappresenta ora il confine esterno della zona di libera circolazione dell’Ue.

L’ingresso della Croazia nella zona Schengen è stato salutato con entusiasmo dal premier croato Andrej Plenkovic, che ha sottolineato come questo passo rappresenti un obiettivo strategico cruciale per il paese, soprattutto in quanto destinazione turistica. Tuttavia, le organizzazioni umanitarie temono che questo possa portare a un indurimento della strategia del governo croato nei confronti dei migranti che cercano di entrare in Europa attraverso la rotta balcanica.

L’ingresso della Croazia nella zona Schengen arriva in un momento di forte tensione sulla gestione dei flussi migratori in Europa, con alcuni paesi che hanno adottato misure restrittive per impedire l’ingresso di migranti e richiedenti asilo. Nonostante ciò, la Croazia ha sottolineato la propria volontà di continuare a rispettare i diritti umani e le normative dell’Ue in materia di protezione dei rifugiati.

Inoltre, l’ingresso della Croazia nella zona Schengen rappresenta un ulteriore passo verso l’integrazione del paese nei più esclusivi club europei, ovvero l’Ue, l’Eurozona, la zona Schengen e la Nato. La Croazia è diventata membro dell’Ue nel 2013 e della Nato nel 2009, e l’adozione dell’euro rappresenta l’ultimo tassello di un processo di integrazione che ha visto il paese balcanico avvicinarsi sempre di più alle istituzioni europee.

In un momento di incertezza per l’Unione europea, l’ingresso della Croazia nell’eurozona rappresenta un segnale di solidarietà e di coesione all’interno dell’Ue. Si spera che questo possa contribuire a rafforzare l’unità dell’Unione e a garantire un futuro stabile e prospero per tutti i suoi membri.

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