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Crisi in Medio Oriente: nove paesi europei introducono controlli frontalieri temporanei

Roma, 19 ottobre 2023 – La recente escalation della minaccia terroristica, amplificata dalla crisi in corso nel Medio Oriente, ha spinto nove Paesi europei a notificare alla Commissione dell’Unione Europea il temporaneo ripristino dei controlli alle frontiere. Questa misura include la sospensione della libera circolazione prevista dall’accordo di Schengen. Oltre all’Italia, coinvolta con i controlli al confine sloveno, Austria, Germania, Norvegia, Repubblica Ceca, Polonia, Slovacchia, Svezia e Francia hanno riattivato i controlli su alcune delle loro frontiere.

Il governo italiano ha comunicato ufficialmente la reintroduzione dei controlli delle frontiere interne terrestri con la Slovenia, sottolineando l’articolo 28 del Codice delle frontiere Schengen. La decisione è stata motivata dalla crescente minaccia di azioni violente all’interno dell’Unione Europea, accentuata dagli ultimi eventi, inclusi gli attacchi contro Israele. La misura sarà implementata a partire dal 21 ottobre e avrà una durata iniziale di 10 giorni, con la possibilità di proroghe.

Il comunicato ufficiale di Palazzo Chigi ha affermato che le modalità di controllo saranno attuate con l’obiettivo di garantire la proporzionalità della misura, adattate alla minaccia e calibrate per causare il minor impatto possibile sulla circolazione transfrontaliera e sul traffico merci. La situazione, già complessa, è ulteriormente aggravata dalla costante pressione migratoria che l’Italia affronta sia via mare che via terra, con un aumento degli arrivi del 85% rispetto al 2022.

L’Italia ha scelto la procedura d’urgenza, prevista dall’articolo 28 del Codice Schengen, per il ripristino immediato dei controlli. La prima sospensione non può superare i 10 giorni, ma successive proroghe possono estendersi fino a 20 giorni ciascuna, con un massimo complessivo di due mesi. Al termine massimo, è possibile attivare la procedura ordinaria, permettendo proroghe aggiuntive fino a un totale di sei mesi.

La sospensione dell’Accordo di Schengen non è un evento eccezionale; nel corso degli anni, i Paesi dell’UE hanno adottato tale misura 387 volte per varie ragioni. L’Italia ha precedentemente sospeso l’accordo in occasioni come il G8 dell’Aquila nel 2009, il G7 di Taormina nel 2017 e il G20 di Roma nel 2021.

Parallelamente, il governo italiano ha tenuto un vertice a Palazzo Chigi, presieduto dalla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, per valutare la situazione nella Striscia di Gaza e in Israele, considerando le ripercussioni nell’area mediorientale e le possibili ricadute in termini di rischio terroristico. Il governo sta approfondendo proposte da presentare al prossimo Consiglio dell’Unione Europea, considerando anche gli ultimi eventi in Francia e in Belgio. La situazione verrà costantemente monitorata, con la speranza di un ritorno tempestivo alla piena libera circolazione.

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