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Csm: DL sicurezza viola direttiva Ue su stranieri

Sotto accusa la norma che estende il tempo di permanenza nei Cie da 2 a 6 mesi ROMA, 2 aprile 2009 – La norma contenuta nel decreto sicurezza in via di conversione alla Camera, che estende il tempo di permanenza nei Cie da 2 a 6 mesi per gli stranieri irregolari, viola la direttiva europea 115/2008, richiamata come norma base per l’estensione della detenzione.

Lo sottolinea nel suo parere il Csm che esprime perplessità sul punto.

La direttiva europea consente il "trattenimento in caso di resistenza, da parte dell’immigrato, all’identificazione", ma in caso di difficolta’ nell’ottenere documenti dai Paesi terzi, consente soltanto "il prolungamento della permanenza".

Nel decreto governativo, invece, questi due presupposti (resistenza all’identificazione e difficoltà nell’ottenere i documenti) vengono equiparati e questo, rileva la Sesta Commissione di Palazzo dei Marescialli, porta al fatto che "potrebbe verificarsi una vera e propria detenzione amministrativa basata su una semplice difficoltà nell’accertamento dell’identità legale del soggetto o nell’acquisizione della documentazione di corredo malgrado la sua piena disponibilita’ alla preparazione del rimpatrio".

Il parere infine solleva dubbi anche sull’affidamento al giudice di pace della decisione sul prolungamento della detenzione nel Cie. "Meglio sarebbe – spiegano – investire il tribunale ordinario in composizione monocratica, anche se questo porterebbe in termini organizzativi un impegno particolarmente gravoso".

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