Roma, 3 gennaio 2024 – Il piccolo comune di Cutro, nel crotonese, ha vissuto un’esperienza straziante che ha segnato profondamente la sua comunità. La strage avvenuta nella notte tra il 25 e il 26 febbraio del 2023, quando un caicco carico di oltre 180 migranti si spezzò a pochi metri dalla costa, ha lasciato un segno indelebile. La recente citazione del Presidente Mattarella, nel suo discorso di fine anno, ha riportato l’attenzione su questo evento che ha causato la morte di 94 individui, tra cui 35 bambini, con decine di persone mai ritrovate in mare.
Il sindaco di Cutro, Antonio Ceraso, in un’intervista all’Adnkronos, ha espresso la gratitudine della comunità per le parole del Capo dello Stato. Ha sottolineato come la citazione di Mattarella abbia contribuito a mantenere viva la memoria di quanto accaduto, evitando che l’orrore vissuto svanisse nell’oblio. “I riflettori non dovevano essere abbassati altrimenti si facevano morire una seconda volta tutte queste persone, tra cui tanti bambini”, ha affermato commosso il sindaco.
Le parole del Presidente Mattarella hanno sottolineato l’importanza dell’unità della Repubblica, riflettendo sui valori fondanti della civiltà italiana: solidarietà, libertà, uguaglianza, giustizia e pace. Ceraso ha evidenziato come la comunità di Cutro abbia testimoniato tali valori nel suo comportamento dopo la tragedia, manifestando una profonda pietà e solidarietà.
La citazione di Cutro da parte del Capo dello Stato ha suscitato apprezzamento tra i cittadini, che hanno accolto positivamente l’attenzione ricevuta. Il sindaco ha sottolineato con orgoglio la diversità dei suoi concittadini, evidenziando la presenza di professionisti, lavoratori, scultori e musicisti, contrastando così l’associare il nome di Cutro solo alla ‘ndrangheta.
Tuttavia, Ceraso ha confessato di non essere più riuscito ad affrontare il mare dopo l’orribile evento, descrivendo le immagini di febbraio come indelebili nella sua memoria. Ha anche ricordato l’iniziativa della comunità di Cutro nel creare un cimitero islamico, seppellendo nove persone, sei delle quali senza nome, incluso un bambino di otto anni. La volontà di rendere quel luogo accogliente è un gesto di rispetto e integrazione, manifestato attraverso la collaborazione tra l’Imam e il parroco locale.
Il sindaco ha infine concluso che le parole di Mattarella devono servire a mantenere viva la memoria di quanto accaduto, perché questo tragico evento non cada nell’oblio.
L’attenzione del Capo dello Stato ha reso tangibile l’importanza di non dimenticare, di onorare la memoria delle vittime e di perseguire valori di solidarietà e umanità che uniscono una comunità in tempi di dolore e tragedia.