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Da oggi domande alle Poste

Ecco come funziona la nuova procedura per primi rilasci e rinnovi. Al via anche la sperimentazione per il passaggio di competenze ai Comuni

ROMA – Da oggi, primi rilasci e rinnovi dei permessi di soggiorno si chiedono alle Poste. Terminata la fase di rodaggio avviata poco più di un mese fa in cinque province pilota, viene estesa in tutta Italia la nuova procedura che fa diventare un (brutto) ricordo le file di fronte a Questure e commissariati, uno dei "classici" dell’immigrazione in questo Paese.

Intanto, in una decina di comuni pilota e nella provincia autonoma di Trento è partita anche una sperimentazione triennale per realizzare il passaggio di competenze sui permessi di soggiorno dalle Questure agli Enti Locali. Mentre il governo preparerà una modifica alla normativa, i comuni coinvolti studieranno il back office dei rinnovi per poter gestire direttamente un servizio così importante per la vita dei nuovi cittadini.

All’ufficio postale
Ma vediamo cosa cambia, cominciando da chi entra per la prima volta in Italia. Fermo restando che entro 8 giorni lavorativi dall’ingresso tutti i cittadini extraue devono chiedere il rilascio del permesso di soggiorno, il nuovo sistema prevede percorsi diversi, a seconda del motivo per cui si arriva.

I lavoratori subordinati che entrano con i flussi, la maggior parte dei "fuori quota" (come gli infermieri, i dirigenti, gli artisti) e gli stranieri che arrivano per motivi familiari dovranno passare necessariamente per lo Sportello Unico per l’ Immigrazione, dove compileranno i moduli della richiesta che poi dovranno consegnare negli uffici postali abilitati. Andranno invece direttamente alle Poste, senza passare dallo Sportello unico, i lavoratori autonomi, gli studenti e i turisti. Alcuni particolari permessi di soggiorno, come quelli per asilo politico, affari, cure mediche o motivi umanitari, si continueranno infine a chiedere presso gli uffici Immigrazione delle Questure.

Presenteranno domanda all’ufficio postale anche i cittadini extraue che devono chiedere il rinnovo del permesso di soggiorno, oppure quelli che hanno maturato i requisiti per chiedere la carta di soggiorno. I cittadini di uno degli altri 24 paesi dell’Unione Europea, potranno chiedere la carta di soggiorno per cittadini Ue sia presso gli uffici postali, che , come hanno fatto finora, presso gli uffici immigrazione delle Questure.

I moduli per le domande di rilascio o di rinnovo sono distribuiti gratuitamente in tutti gli uffici postali, ma una volta riempiti potranno essere presentati solo in uno dei 5mila sportelli abilitati. I patronati e alcuni Comuni (per ora Alba, Ancona, Brescia Calenzano, Cesena, Cuneo, Ferrara, Fondi, Ivrea, Lecce, Padova, Prato, Ravenna, Sperlonga, Consorzio Comuni Portogruaro) offrono assistenza gratuita per la compilazione, mentre per le informazioni è stato attivato il numero verde 800.309.309 che risponde in italiano, arabo, francese, inglese e spagnolo. Su www.portaleimmigrazione.it si possono trovare gli indirizzi di uffici postali, patronati e comuni e seguire l’ iter della propria pratica.

Dopo la domanda
Gli impiegati degli uffici postali hanno il compito di identificare gli stranieri che presentano la domanda, alla quale va allegata copia del permesso scaduto e altri documenti che variano a seconda della tipologia di permesso, e consegnano loro una ricevuta che vale come l’attuale "cedolino". Tra il costo del servizio di Poste, le marche da bollo e i versamenti previsti per la stampa del permesso, gli interessati dovranno sborsare più di 70 euro per ogni domanda.

La domanda viene quindi girata al Centro Servizi amministrativi di Poste che la scannerizza (ma questo passaggio non c’è se è stata compilata elettronicamente presso patronati, comuni o Sportello Unico) e quindi li spedisce alle Questure competenti. I dati elettronici vanno invece al centro informativo del Viminale che procede ad una verifica sui precedenti penali del richiedente.

Il cittadino straniero deve attendere due convocazioni in Questura, che arrivano per raccomandata. La prima volta deve consegnare 4 fotografie e lasciare le impronte digitali, indispensabili per la stampa del permesso di soggiorno elettronico, che sostituirà tutti quelli di carta che hanno una durata superiore ai 90 giorni. In quell’occasione possono essere anche presentate, dietro richiesta, eventuali integrazioni alla domanda. COn un secondo appuntamento, si passerà invece a ritirare il nuovo permesso.

La speranza è che questo nuovo sistema, oltre a eliminare le file riesca ad accorciare i lunghissimi tempi d’attesa per i rinnovi dei permessi: anche se meno evidente per la pubblica opinione, è questo il problema più grave.

(11 dicembre 2006)

Elvio Pasca

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