Colori, sensualità, verve e storie da mille e una notte. Teatro, musical e film bollywoodiani sbarcano a Roma e Milano
Roma – 8 maggio 2009 – Nel mese di maggio l’Italia apre le porte al cinema indiano con più di un’iniziativa. Da oggi e fino al 10 maggio il Cinema Trevi ospita la rassegna ‘Rainbow of Indian Films’, organizzata dall’Ambasciata dell’India a Roma e dalla Direzione Generale per il Cinema del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia. Il programma comprende film provenienti da diverse parti del paese, in modo da offrire un collage perfetto della produzione cinematografica contemporanea del paese.
Inoltre, fino al 17 maggio al teatro Olimpico di Roma è in scena lo spettacolo Bollywood. The show!, il musical indiano, nel suo genere lo spettacolo più visto nel mondo. Debutterà poi a Milano il 19 maggio, al Teatro Arcimboldi, dove resterà fino al 24 maggio. Finora nelle numerose rappresentazioni in diversi Paesi asiatici, americani ed europei, ha richiamato oltre 500mila spettatori. Un record entrato nelle classifiche dei best sellers del teatro. Si tratta di uno dei maggiori successi internazionali di tutti i tempi che fonde il richiamo fascinoso per le pellicole di Hollywood a vari elementi tipici della vita indiana, come le danze indu (opera del coreografo Vaibhavi Merchant) e gli smaglianti costumi delle tradizioni popolari locali.
Un assieme suggestivo di danza, teatro, musical e film che attende ora di superare anche la prova italiana, forte di portentose immagini colorate, di straordinari ritmi musicali e di una storia ricavata da una delle tante saghe familiari, che da sempre costituiscono la caratteristica del cinema indiano. Il tutto infatti con al suo interno una tipica storia ‘bollywoodiana’ che parla di una delle più famose famiglie del cinema di Bombay, la città che ha dato i natali allo spettacolo. Nel racconto continuo il riferimento ai film di Hollywood che da anni appassionano il pubblico indiano, confronto pieno di sapori dei sentimenti sopra le righe fra due capitali del cinema, Bombay e Hollywood.
Il Times lo ha definito un flusso frenetico, un piacere ad alto voltaggio. E se i film di Bollywood sono qualcosa di unico e travolgente per l’esotismo dei colori da mille e una notte, la sensualità dei corpi, il caos delle storie e per l’incredibile velocità dei gesti dei ballerini, precisi come nel kathak, la danza degli dei, ma scatenati come nello hip-hop, qui i danzatori-attori sono in carne ed ossa. Mille i costumi luccicanti di paillettes e fruscianti di seta, 30mila le luci a led, un’energia che pare non avere limiti, profusa già nelle prime scene. Firma le coreografie Vaibhavi Merchant: rampolla di una dinastia di illustri danzatori, ha curato i balli dei film più premiati di Bollywood, da Dhoom a Lagaan nominato all’Oscar.
Il cinema indiano
L’India è entrata nel mondo del cinematografo subito dopo la prima proiezione fatta dai fratelli Lumière a Parigi. Fin dalla fine del XIX secolo i registi indiani cominciarono a girare documentari e, più tardi, ad esplorare le vaste potenzialità del cinema. Un viaggio, questo, cominciato con film leggendari come Raja Harishchandra o Alam Ara e che ha oggi condotto alla costruzione di una grande industria cinematografica, ricca e diversificata nei temi e nel loro sviluppo. L’industria del cinema indiano ha contribuito alla realizzazione di innumerevoli capolavori cinematografici; molti registi bollywoodiani hanno lasciato un’orma indelebile nel mondo del cinema e diverse personalità del grande schermo sono ormai note in tutto il mondo.
a.i.