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Decreto Flussi, difficoltà nell’apertura di conti correnti per lavoratori migranti: un ostacolo all’integrazione economica. La denuncia della Cgil Siena

Roma, 23 giugno 2023 – Negli ultimi tempi, la Cgil di Siena ha ricevuto segnalazioni sempre più frequenti da parte dei lavoratori migranti che sono giunti in Italia grazie al Decreto flussi e che stanno incontrando difficoltà nell’apertura di conti correnti presso le banche locali. Secondo quanto riportato dalla Cgil, queste persone sono state assunte regolarmente nei settori dell’edilizia, dell’industria alberghiera, della meccanica, delle telecomunicazioni, del settore alimentare e dell’autotrasporto, e l’apertura di un conto corrente è fondamentale per ricevere lo stipendio.

Tuttavia, si è scoperto che in molti casi le banche stanno rifiutando l’apertura di conti correnti a causa dell’assenza di un permesso di soggiorno “definitivo”, il cui rilascio richiede tempi molto lunghi. Questa situazione va in netto contrasto con le informazioni presenti sul sito web del Ministero del Lavoro, che afferma chiaramente che la titolarità di un conto corrente è un diritto fondamentale e che l’assenza di un conto corrente impedisce una regolare assunzione, il pagamento dello stipendio e l’accesso alle prestazioni sociali e assistenziali dello Stato italiano.

La Cgil osserva che la Circolare ABI del 19 aprile 2019 riconosce la ricevuta di richiesta del permesso di soggiorno come documento valido per l’apertura di un conto corrente di base. Tuttavia, è evidente che le direttive del Ministero del Lavoro e quelle dell’ABI non siano sufficienti e che sia necessario un intervento legislativo che obblighi le istituzioni bancarie a fornire un servizio bancario di base a tutti i richiedenti.

La Cgil di Siena fa appello alle banche locali, al Prefetto e alle Istituzioni locali affinché si impegnino a rimuovere gli ostacoli all’apertura dei conti correnti per i lavoratori migranti. Invita inoltre le associazioni datoriali a sostenere questa richiesta. Secondo la Cgil, il libero accesso ai servizi bancari e finanziari non è solo un diritto fondamentale delle persone, ma rappresenta anche una barriera contro il lavoro nero, l’evasione fiscale, la concorrenza sleale e l’usura.

La situazione evidenziata dalla Cgil di Siena solleva importanti questioni riguardanti l’integrazione economica dei lavoratori migranti. L’accesso a servizi bancari basilari è fondamentale per consentire a queste persone di gestire in modo adeguato le proprie finanze, ricevere il salario in modo sicuro e partecipare attivamente all’economia locale. È necessario un impegno congiunto delle istituzioni, delle banche e delle organizzazioni sindacali per superare gli ostacoli attuali e garantire un’effettiva inclusione finanziaria per i lavoratori migranti. Al fine di favorire un’efficace integrazione economica, è essenziale che le banche e le istituzioni riconoscano i documenti validi per l’apertura dei conti correnti e semplifichino le procedure amministrative.

Inoltre, è importante sensibilizzare le associazioni datoriali affinché si uniscano agli sforzi per garantire l’accesso equo ai servizi bancari per tutti i lavoratori, indipendentemente dalla loro origine o dallo status del permesso di soggiorno. Ciò contribuirà a combattere il lavoro nero e la concorrenza sleale, promuovendo un ambiente di lavoro equo e tutelando i diritti dei lavoratori migranti.

Un intervento legislativo che stabilisca l’obbligo per le istituzioni bancarie di offrire servizi bancari di base a tutti i richiedenti, sulla base di documenti validi e riconosciuti, potrebbe rappresentare una soluzione a lungo termine per affrontare questo problema.

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