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Decreto Flussi: il paradosso di un Governo che denuncia il sistema che ha creato

Roma, 24 giugno 2024 – Recentemente, la Presidente del Consiglio dei ministri ha presentato un esposto alla Procura nazionale Antimafia, segnalando sospetti di truffe sugli ingressi regolari per lavoro. Tuttavia, questa mossa appare paradossale, poiché sembra ignorare che il sistema oggetto della denuncia è stato creato dallo stesso Governo e dalla maggioranza parlamentare che lo sostiene.

La Contraddizione di un Governo in Carica

Il Governo, in carica dal 28 ottobre 2022, ha trascorso gli ultimi 19 mesi adottando principalmente nuove norme e provvedimenti restrittivi dei diritti delle persone straniere. Nonostante ciò, ha anche introdotto nuove disposizioni sugli ingressi regolari per lavoro, che hanno sollevato numerose criticità:

  1. Meccanismo di Incontro a Distanza: Il sistema si basa su un meccanismo che pretende di far incontrare a distanza l’offerta e la domanda di lavoro, creando di per sé un mercato delle offerte di lavoro.
  2. Privatizzazione delle Procedure: Le norme confermano quelle introdotte nel 2022, che hanno privatizzato aspetti decisivi delle procedure per il rilascio dei nulla-osta al lavoro, affidandole all’intermediazione di associazioni di datori di lavoro e a professionisti privati come consulenti del lavoro e commercialisti.
  3. Verifiche Inefficienti: Le sistematiche verifiche, precedentemente in capo agli ispettori del lavoro, sono state sostituite da controlli effettuati dalle questure solo dopo l’ingresso dei lavoratori stranieri, senza un sistema semplificato per velocizzare l’ottenimento dei visti.
  4. Tempistiche Inadeguate: Sebbene il sistema permetta l’ingresso regolare di numeri crescenti di lavoratori stranieri, questi spesso non riescono a stipulare rapporti di lavoro a causa delle tempistiche troppo lunghe tra il rilascio dei nulla-osta al lavoro e il rilascio dei visti di ingresso da parte dei consolati, che spesso non rispettano il termine di 30 giorni.

Abolizione della Protezione Speciale

Inoltre, questo Governo ha abrogato la possibilità di richiedere un permesso di soggiorno per protezione speciale per coloro che si trovano già sul territorio italiano. Questo permesso era rilasciato a chi dimostrava un’effettiva integrazione sociale, cancellando così una forma razionale di regolarizzazione personale, presente in altri Paesi dell’Unione Europea e derivante dal rispetto di Convenzioni internazionali che l’Italia è tenuta ad attuare.

Conseguenze delle Norme Attuali

Le norme e le tempistiche attuali non permettono ai lavoratori stranieri di ottenere il permesso di soggiorno nei tempi e nei modi previsti dalla legge, costringendoli spesso nelle mani degli sfruttatori. Come dimostrato dai dati raccolti dalla Campagna Ero Straniero, queste condizioni rendono i lavoratori vulnerabili a truffe e ricatti.

Proposte di Miglioramento

Per migliorare il sistema degli ingressi esistente, sarebbe opportuno attivare un visto di ingresso per l’inserimento nel mercato del lavoro, con garanzie o autosponsorizzazione, che consenta un diretto incontro tra domanda e offerta di lavoro. Questo svincolerebbe chi cerca lavoro da possibili truffe, evitando di persistere su un meccanismo di periodica programmazione delle quote di ingresso per lavoro basato su un incontro a distanza che si è dimostrato fallace e illusorio.

Conclusione

Il Governo, denunciando se stesso, ha rivelato la propria incapacità e mancanza di volontà di gestire con razionalità la questione migratoria, nel rispetto delle effettive esigenze del mercato del lavoro, della prevenzione di atti illeciti e della tutela dei diritti fondamentali.


Questo articolo si basa sul comunicato stampa a cura dell’Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione (ASGI), associazione di promozione sociale nata nel 1990 da un gruppo di avvocati, giuristi e studiosi in materia di immigrazione, asilo e cittadinanza.

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