Roma, 7 dicembre 2022 – “Il Decreto flussi, opportunamente modulato in termini premiali, può diventare uno strumento importante per riconoscere maggiori quote di accesso ai Paesi più impegnati nella lotta all’immigrazione irregolare“. Rispondendo durante il question time alla Camera, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha spiegato i criteri per il prossimo decreto flussi e le intenzioni per la gestione dell’immigrazione regolare.
Decreto flussi, Piantedosi: “Più accessi ai Paesi disposti a collaborare”
“Poiché il contenimento della pressione migratoria è strettamente collegata alla collaborazione dei Paesi di provenienza e transito, il ‘decreto flussi’, opportunamente modulato in termini premiali, può diventare uno strumento importante per riconoscere maggiori quote di accesso ai Paesi più impegnati nella lotta all’immigrazione irregolare. Inoltre può rafforzare, nel contempo, i canali di ingresso legale. E’ poi un meccanismo di cui personalmente intendo proporre il rafforzamento per il futuro”, ha sottolineato Piantedosi rispondendo all’interrogazione parlamentare presentata dal Partito Democratico e da Italia Democratica e Progressista.
L’idea, quindi, è quella di delineare la quantificazione delle relative quote sulla base di una prevendita verifica della disponibilità dei percettori del reddito di cittadinanza. “Il Decreto flussi rappresenta solo un elemento della più ampia politica di gestione del fenomeno migratorio dispiegata dal governo. E deve essere intesa in una ottica di governo delle dinamiche migratorie. Con un focus centrato sulle esigenze del mercato del lavoro e più in generale di sostenibilità dell’accoglienza e dell’immigrazione”, ha inoltre aggiunto il ministro dell’Interno.
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