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Decreto Flussi insufficiente: solo l’1% delle domande tradotte in contratti. La denuncia della UIL

Roma, 11 aprile 2025 – La UIL (Unione Italiana del Lavoro) ha espresso forte preoccupazione riguardo all’efficacia del vigente Decreto Flussi, definendolo “insufficiente” per rispondere alle reali esigenze del mercato del lavoro italiano. Secondo un’analisi condotta dal sindacato, su circa 600.000 domande di ingresso presentate nel 2024, sono stati firmati appena 5.161 contratti, una cifra che rappresenta meno dell’1% del totale.

Santo Biondo, segretario confederale della UIL, ha dichiarato che l’adozione del “click day” come unico meccanismo di accesso ha generato una competizione opaca e iniqua, alimentando un sistema che, anziché agevolare l’ingresso regolare dei lavoratori stranieri, promuove esclusione e inefficienza. Biondo ha inoltre evidenziato come questa situazione sia aggravata dalla presenza di “una rete di intermediari speculativi, che gonfia artificialmente le domande senza reale finalità occupazionale”.

Un altro punto critico sollevato dalla UIL riguarda il malfunzionamento dei consolati italiani all’estero. Biondo ha spiegato che, anche in presenza di un nulla osta valido, “la carenza di personale, la disomogeneità dei criteri tra le sedi e l’assenza di sistemi digitalizzati fanno sì che ottenere il rilascio del visto d’ingresso è spesso un’impresa impossibile, con attese che si protraggono per mesi, se non anni”.

Di fronte a queste criticità, la UIL propone un cambio di rotta radicale. Secondo Biondo, è necessario adottare “canali di ingresso più flessibili e differenziati, procedure digitali semplificate e un intervento deciso per regolarizzare i tanti lavoratori oggi intrappolati nell’irregolarità”. Solo attraverso tali misure sarà possibile “garantire un governo dei flussi migratori capace di rispondere ai bisogni del Paese, tutelando i diritti dei lavoratori e ripristinando legalità e trasparenza nel mercato del lavoro”.

La presa di posizione della UIL, come evidenziato in questa nota del Centro Elaborazione Dati (CED) UIL, sottolinea l’urgenza di superare un sistema che, nei fatti, si dimostra inadeguato e foriero di problematiche sia per i lavoratori che per il tessuto economico italiano. Le dichiarazioni di Santo Biondo riflettono la necessità di un intervento strutturale per rendere i flussi migratori uno strumento efficace e trasparente per la gestione del mercato del lavoro.

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