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Decreto Flussi: le aziende agricole e del turismo chiedono più stagionali per il 2022

Roma, 2 settembre 2022 – L’assunzione dei lavoratori stagionali extra Ue nell’agricoltura e nel turismo, prevista dal decreto flussi 2021 varato alla fine dello scorso anno continua a procedere a rilento anche se il fabbisogno di manodopera però resta molto alto.

Questo l’allarme delle associazioni imprenditoriali, che, per il decreto flussi 2022, intendono chiedere un incremento di ingressi: 100mila è quanto richiseto sia per l’agricoltura, sia per il turismo contro i 42mila complessivi previsti dal decreto 2021.

“Abbiamo un enorme bisogno di manodopera e i ritardi del decreto 2021 hanno provocato forti problemi”, dice al Sole 24 Ore Romano Magrini, responsabile lavoro e immigrazione di Coldiretti. “L’edilizia – spiega – con il boom del 110% ha fatto man bassa di lavoratori. Oggi, su circa un milione e 150mila lavoratori totali del settore, gli stranieri sono 350mila, in gran parte (180-200mila) extra-europei. Per il nuovo decreto flussi chiederemo almeno 100mila stagionali”.

Stesse difficoltà riscontrare anche nel settore turistico-alberghiero. “Trovare personale disponibile la sera o nei week end è stato complicatissimo”, racconta sempre al Sole 24 Ore Marina Lalli, presidente di Federturismo Confindustria. “Molti alberghi e ristoranti hanno sfruttato le strutture al 50% per mancanza di personale. L’offerta stagionale è poco competitiva rispetto a situazioni di sostegno al reddito e il decreto flussi 2021 non ha aiutato. Per il prossimo anno chiederemo più di 100mila ingressi ma servono tempi veloci e un raccordo tra domanda e offerta. A maggio le aziende devono sapere su quanti lavoratori possono contare”.

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