Roma, 9 agosto 2023 – Il Decreto Flussi Triennale 2023-2025, recentemente proposto dal governo italiano, sta attirando l’attenzione per le sue nuove disposizioni che mirano a soddisfare la crescente richiesta di manodopera da parte delle aziende. Con l’obiettivo di affrontare le carenze di personale lamentate da varie industrie, il decreto ha esteso le categorie di lavoratori extracomunitari ammissibili, oltre ad aumentare le quote di ingresso.
Nel 2023-2025, il numero di lavoratori extracomunitari ammessi sarà di 452.000, un incremento significativo rispetto alle quote precedenti. Questo aumento riflette l’impegno del governo nel rispondere alle esigenze delle imprese e mantenere una forza lavoro adeguata per sostenere l’economia nazionale.
Tra le nuove categorie di lavoratori che possono beneficiare di queste aperture vi sono gli elettricisti, gli idraulici, gli acconciatori, gli addetti alla pesca e al trasporto passeggeri con autobus, nonché gli assistenti familiari. Questa estensione dell’elenco dei settori di impiego mira a coprire una vasta gamma di professioni, consentendo alle aziende di colmare le lacune di personale in settori cruciali.
Un aspetto particolarmente interessante del decreto è la creazione di un’opzione per gli ingressi fuori quota. Questa disposizione rappresenta un passo avanti nella direzione del superamento graduale dei limiti annuali di ammissione. Ciò offre maggiore flessibilità alle aziende che hanno bisogno di personale qualificato, ma che potrebbero non rientrare nei parametri delle quote annuali.
Inoltre, una norma recentemente introdotta dalla legge di conversione del Dl Pa-bis apre ulteriori opportunità per gli stranieri desiderosi di lavorare in Italia. Questa norma consente l’ingresso nel paese a coloro che hanno lavorato per almeno 12 mesi nei quattro anni precedenti presso imprese italiane o società controllate da queste, operanti in Paesi extracomunitari. Questo rappresenta un modo innovativo per attrarre talenti e competenze dall’estero, contribuendo al progresso dell’economia italiana.
Nonostante queste positive evoluzioni, le quote di ingresso rimangono inferiori alle richieste espresse dalle diverse categorie, che avevano dichiarato un fabbisogno complessivo di 833.000 lavoratori per il prossimo triennio. Questo sottolinea l’importanza di una gestione equilibrata dell’immigrazione lavorativa, in modo da soddisfare le esigenze del mercato del lavoro senza sovraffollare il settore.
Il provvedimento ha ricevuto il parere positivo del Senato e ora è in attesa dell’approvazione della Camera dei Deputati e del Consiglio dei Ministri per completare il suo iter legislativo. L’adozione di queste misure rappresenta un passo significativo verso la costruzione di un sistema di immigrazione basato sulle esigenze economiche e sulle opportunità di sviluppo, promuovendo la diversità e la crescita in Italia.