Roma, 4 ottobre 2023 – I datori di lavoro che hanno chiesto di far arrivare in Italia e assumere un lavoratore straniero con le quote del decreto flussi 2022 possono ora vedere online il codice fiscale provvisorio del lavoratore, utile per l’assunzione. Il codice può essere visualizzato sulla piattaforma online “Sportello Unico Immigrazione” nel Portale Servizi del Dipartimento Libertà Civili e Immigrazione del Ministero dell’Interno, la stessa utilizzata dai datori per compilare e inviare le domande.
“È stata rilasciata la nuova funzionalità per la visualizzazione del codice fiscale provvisorio per le istanze del DF 2022 e successivi”, spiega in una nota il Ministero dell’Interno. “Il datore di lavoro, accedendo alla propria area riservata e ricercando la domanda di interesse, senza recarsi presso gli uffici dell’Agenzia delle Entrate, potrà avere conoscenza del codice fiscale provvisorio del lavoratore (pulsante “Codice Fiscale”) da comunicare allo stesso lavoratoreper lo svolgimento dell’attività lavorativa nelle more della sottoscrizione del contratto di soggiorno presso lo Sportello Unico per l’immigrazione (art. 22 comma 6 bis d.lgs.n.286/98)”.
Ulteriori dettagli sulla nuova funzionalità sono disponibili al paragrafo 6.3.4 del manuale utente della piattaforma Sportello Unico Immigrazione.
“Per le domande appartenenti ai modelli C-stag, B2020, B, B-PS, LS/LS1 del Decreto Flussi 2022, in corrispondenza del risultato della ricerca domanda, è visibile il pulsante “Codice Fiscale”, tramite il quale è possibile visualizzare il codice fiscale attribuito al lavoratore della specifica domanda o l’eventuale messaggio di errore restituito dal sistema dell’Agenzia delle Entrate. Nello specifico, è possibile visualizzare differenti tipologie di messaggi:
– CF provvisorio/definitivo;
– Riscontrato problema di comunicazione con AE. Contattare l’help desk del DLCI per risolvere la problematica.;
– Numerico già convertito in alfanumerico. Al lavoratore è stato già attribuito un Codice Fiscale.
– Codice fiscale non ancora generato”.
FONTE NEWS: Integrazione Migranti – Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali