Roma, 10 febbraio 2023 – L’Emilia Romagna sta affrontando una grave carenza di manodopera nell’agricoltura, con una riduzione dei lavoratori italiani del 10% negli ultimi dieci anni e un aumento dei lavoratori stranieri del 36% nello stesso periodo. Il comparto agricolo dipende sempre più dalla forza lavoro straniera e prima della pandemia, un terzo dei lavoratori del settore era di origine extracomunitaria.
Il nuovo decreto flussi prevede 44.000 ingressi di extracomunitari destinati a lavori stagionali in tutta Italia, di cui 22.000 solo per il settore agricolo, ma questi numeri sono considerati del tutto insufficienti per rispondere alle esigenze della Romagna. La carenza di personale ha già causato problemi l’anno scorso, con alcune aziende costrette a lasciare parte del prodotto in campo a causa dell’impossibilità di raccoglierlo.
Il presidente di Confagricoltura Ravenna, Andrea Betti, ha sottolineato che per decenni il comparto agricolo ha avuto una forte presenza di famiglie provenienti soprattutto dall’Albania che hanno lavorato con loro per tutta la stagione. Tuttavia, negli ultimi due anni, molti di loro hanno trovato altri sbocchi lavorativi in altri Paesi d’Europa o sono stati assorbiti dal comparto edile, che ha avuto una crescita impressionante grazie all’effetto bonus. Il nuovo decreto flussi prevede ingressi di extracomunitari, ma i numeri previsti sono considerati insufficienti per rispondere alle esigenze del settore.